Quei funghi secchi in scadenza «30 febbraio»

«Scadenza 30 febbraio 2011»: così stava scritto a chiare lettere sulle tre confezioni di funghi secchi messe in vendita nel negozio di oggettistica e generi alimentari cinesi di via Gramsci. L’hanno notato i poliziotti del Commissariato di Pré e si sono domandati subito: «Possibile che il calendario del Dragone contempli scadenze temporali diverse da quelle che adottiamo in Occidente? Possibile che, lì, all’ombra della Grande Muraglia, febbraio abbia due giorni di troppo?». Risposta immediata: «No, non è possibile. Qui c’è sotto qualcosa». Così gli agenti sono entrati in negozio e - come riferisce Laura Rossi, dell’Ufficio stampa della questura - hanno verificato che quei funghi erano fin troppo secchi. E che la data «ufficiale» era stata corretta a penna con un minuscolo «27 febbraio 2011». Il tempo di dare un’occhiata approfondita in giro, e gli stessi poliziotti si sono pure resi conto che, fra la merce messa sotto sequestro prima di Capodanno per analoghi motivi, una confezione di fiocchi di patate aveva preso il volo.

Ma non per via della «leggerezza» tanto decantata dalla pubblicità. Inoltre, nessuno dei prodotti controllati era accompagnato dalla bolla, mentre le confezioni di pesce surgelato non riportavano la data di scadenza. Nemmeno quella del 30 febbraio 2011.

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