Quel genio poliedrico e mutevole

Robert Rauschenberg, il cui vero nome era Milton Ernest Rauschenberg, era nato il 22 ottobre 1925 a Port Arthur, Texas. Nel ’43 si iscrisse alla facoltà di farmacia, abbandonandola lo stesso anno. Richiamato alle armi, venne arruolato in Marina. Congedato, nel ’47 cominciò a frequentare l’Istituto d’arte di Kansas City. Nello stesso anno partì per l’Europa. Tornato negli Stati Uniti si stabilì presto a New York dove, frequentando le gallerie dell’avanguardia avvicinò l’opera degli espressionisti astratti e iniziò a lavorare alle serie dei White Paintings e dei Black Paintings. È del 1951 la sua prima personale. Nel ’52 partecipo al Theatre Piece #1 organizzato da John Cage, oggi considerato il primo happening. Dal 1953 cominciò a lavorare alle Elemental Sculptures e ai Red Paintings: dall’evoluzione di questi ultimi nacquero i primi Combines. Lo stesso anno Rauschenberg conobbe Jasper Johns: iniziò cosi un dialogo artistico durato quasi un decennio. Nel 1958 Rauschenberg realizzò i primi disegni con immagini trasferite da giornali. Nel ’62 cominciò a servirsi di matrici serigrafiche, dopo aver visitato lo studio di Andy Warhol. Lo stesso anno stampò la sua prima litografia. Nel ’64 vinse il Gran premio internazionale di pittura alla Biennale di Venezia. Nel ’69, affascinato dallo sbarco sulla Luna, creò la serie litografica Stoned Moon Series. Nel 1970 decise di lasciare New York e stabilirsi in un’isola al largo della Florida. Iniziò a lavorare a Cardboards, la prima di varie serie astratte. Dal ’79 riscoprì una vecchia passione, la fotografia. A partire dall’anno seguente le immagini inserite nelle sue opere provengono dal suo archivio fotografico personale.

Nell’81 iniziò The ¼ Mile or 2 Furlong Piece, concepita per diventare l’opera d’arte più lunga del mondo. Nell’85, dopo una visita alle miniere del Cile, si dedicò al metallo. Nel ’97 il Guggenheim Museum di New York presentò la retrospettiva più importante dedicatagli.

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