«Quel libro è un plagio» Ex mezzobusto sotto accusa

Noto giornalista e scrittore accusato di plagio. Ma Corrado Augias non c’entra. Siamo, questa volta, in Francia e, lo sappiamo, i francesi quando fanno le cose le fanno in grande. Invece di una pagina (come fece il conduttore de Le storie con il libro La creazione del biologo Edward Osborne Wilson, trasportata quasi paro paro nella sua porzione di Disputa su Dio e dintorni, scritto con il teologo Vito Mancuso) monsieur Patrick Poivre d’Arvor ne ha copiate un centinaio abbondante. Questa l’accusa formulata da un giornalista de L’Express, Jérôme Dupuis. In Hemingway, la vie jusqu’à l’excès, in uscita il 19 gennaio presso le edizioni Arthaud del gruppo Flammarion e firmate dal celebre PPDA (fra l’altro ex mezzobusto del telegiornale TF1), le pagine dalla 25 alla 143 sono di fatto un calco ritoccato di una biografia di Hemingway scritta da Peter Griffin, pubblicata negli Usa nel 1985 e tradotta da Gallimard nell’89. Sul sito Lexpress.fr Dupuis ha fornito un assaggino dell’indigesto piatto servito a Poivre d’Arvor: tre brani di Griffin e tre brani sedicenti originali di PPDA, da cui si evince la... profonda ispirazione che il secondo deve al primo.
Per ora il diretto interessato tace. In sua difesa si schiera Noëlle Meimaroglou, della Arthaud, che invoca l’«errore tecnico». In stampa sarebbe andata per sbaglio una «scheda di lettura non destinata alla pubblicazione che si trovava sul server della casa editrice. Materiale di documentazione, quindi una versione abbozzata. Il libro che uscirà il 19 è ben diverso».

Ma com’è potuto accadere, si chiedono quelli di Le Monde, che quel materiale finisse nel sistema informatico dell’editrice andando poi in stampa senza che nessuno se ne accorgesse? Fra l’altro, Dupuis ha letto una copia identica a quella inviata alla redazione del giornale: non solo è quella definitiva, con tanto di copertina, prezzo, foto, numero di edizione, codice a barre, ma porta persino la dedica dell’autore. Altro che dedica, con quell’autografo PPDA ha firmato la propria condanna.

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