La storia del musical italiano ne fa una bandiera, le cifre di quella stessa storia lo hanno spinto - ancora una volta, e grande richiesta del pubblico - sul palcoscenico: Aggiungi un posto a tavola della premiata coppia Garinei & Giovannini (su partitura musicale di Armando Trovajoli) compie quest'anno trentacinque anni dal debutto. In più la «casa» dove questo titolo ha trionfato - il Teatro Sistina di Roma - spegne contemporaneamente le sessanta candeline. Insomma, un posto - d'onore - alla tavola del musical per questa favola in musica non è mai mancato. La vicenda è sempre quella, ma è sempre valida: ispirata a «After me the deluge» di David Forrest, narra di un Dio esasperato dalla cattiveria degli uomini, deciso a ripetere il Diluvio. Chiede così proprio a Don Silvestro, prete di paese, di costruire una nuova arca e salvare chi lo merita. Purtroppo, in paese nessuno gli crede (tantomeno i vertici ecclesiastici) e quando, alla vigilia del disastro, Don Silvestro si ritroverà solo con la giovane Clementina, segretamente innamorata di lui, a bordo della nave, deciderà di ribellarsi persino a Dio. Un atto di generosità verso la sua gente che gli meriterà un divino perdono. Dopo trentacinque date praticamente sold out al Sistina, e dopo un fortunato passaggio a Napoli (dove si è dovuto allungare il cartellone per soddisfare la richiesta del pubblico) Aggiungi un posta a tavola approda a Milano, nella prestigiosa cornice del Teatro degli Arcimboldi, dal 28 gennaio al 14 febbraio (ore 21, ingresso 50-35 euro più prevendita, info 02.64.11.42.212).
Sempre la storia dice che questa è la prima versione della commedia dalla morte di Pietro Garinei, avvenuta nel maggio 2006: affidata ancora una volta alla regia di Gino Landi, quest'ultima edizione si muove abilmente tra tradizione e novità. Il volto che meglio può spiegare il senso dell'operazione è proprio quello del protagonista assoluto, Gianluca Guidi nella parte di Don Silvestro, figlio di quel Johnny Dorelli che ha legato a sé, indissolubilmente, Aggiungi un posto a tavola. A tal punto indissolubilmente che, come spiega lo stesso Guidi, «mio padre ha seguito passo per passo l'allestimento di questo spettacolo. Lo ha fatto gratis, mosso solo da passione: ha seguito le prove come outsider, ci ha ricoperto di consigli. É inutile dire che per me interpretare questo ruolo è stato come chiudere un cerchio, ma non ho dato un eccessivo significato simbolico alla cosa: nella mia carriera ho ereditato spesso ruoli resi celebri da grandi attori, penso a papà come a Gigi Proietti o al Matthew Broderick di The Producers: per me è uno stimolo eccezionale».
E a proposito di interpreti con la maiuscola, Guidi non si lascia scappare una stoccata: «Questa edizione è rinnovata nelle coreografie di danza e in alcune scene, ma torna alla tradizione soprattutto su un fronte: quello di un cast rigorosamente teatrale, rispettoso di quello originale dove spiccavano attori e caratteristi del calibro di Paolo Panelli e Bice Valori».
La penultima edizione del musical vedeva sul palcoscenico volti celebri del cinema e della tv (Giulio Scarpati e Martina Stella, più a loro agio con la recitazione che col canto) e chi vuole intendere intenda.
Quel «posto a tavola» che non smette di dare spettacolo
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