Via Montaldo: un lungo nastro di morte. La lunga strada che congiunge piazza Manin a via Bobbio è stata argomento di un'accesa discussione nel «parlamentino» della IV Valbisagno. Abitanti inferociti si sono incontrati con i rappresentanti della civica amministrazione del figlio minore di Tursi per esporre tutti i loro disagi e timori nella speranza che qualcuno glieli risolva. Ma il cammino sembra lungo e periglioso. E probabilmente senza via d'uscita.
I più accaniti sono i residenti di via Menini, una traversa di via Bobbio, in cui si trovano i cosidetti grattacieli «Gemelli». Il tratto di strada, per raggiungere la via e le abitazioni, ha un marciapiede strettissimo e poi più nulla. Quando le signore passano con le borse della spesa vengono sfiorate dall'autobus della linea «34» che transita su quella strada. Settimanalmente ci scappa il morto o il ferito. Un'insegnate è morta qualche mese fa mentre attraversava la strada, una ragazza è stata schiacciata sulla ringhiera in ferro, da un'auto finita fuori strada, e ha perso l'uso delle gambe. Quello che gli abitanti chiedono è un allargamento del marciapiede, espropriando anche un terreno privato inutilizzato proprio all'inizio di via Menini. E soprattutto strisce pedonali e un semaforo, anche di quelli a richiesta, all'altezza della scuola «Da Passano», uno dei punti più brutti della via e dove succedono più incidenti.
La richiesta dei consiglieri circoscrizionali Domenica Morabito, targato An e Maurizio Uremassi, Forza Italia, è stato quello di tracciare le strisce pedonale di nuova concezione, con fondo di colore rosso-amaranto.
Il dito inoltre è puntato contro il manto stradale e quello dei marciapiedi. Troppo buchi. Troppo accidentato stile Camel Trophy. Macchine e moto rischiano ammortizzatori e gomme, i pedoni caviglie e ginocchia.
«Se mi succede di nuovo - tuona una signora seduta al tavolo delle trattative - di spaccarmi una caviglia o un polso, vado direttamente al pronto soccorso e faccio causa al Comune. Voglio vedere se prima o poi non vengono a riasfaltare strada e marciapiedi. Che - continua - già sono piccoli, se poi si riempiono di cacche di cani e buche, noi non sappiamo veramente dove camminare».
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