Quella Davos milanese che divide i poteri forti

L’università Bocconi, con il forte patrocinio di Rcs-Corriere della Sera, nel giro di un paio di mesi ha messo in piedi un’iniziativa che ambisce a diventare la Davos italiana: vale a dire la sede per una settimana di convegni al massimo livello. Ieri è partita l’avventura, per la quale sono stati trovati 3,5 milioni di finanziamenti, grazie a 7 aziende sponsor. C’erano, in platea, politici e «poteri forti», ad ascoltare il «dominus» della situazione, l’ex commissario Ue Mario Monti. E l’occasione sembrava fatta apposta per fare una radiografia all’assetto politico-economico-finanziario a valle della devastante vicenda Telecom. Un po’ come per vedere chi sta ora con chi.
Monti, che è un po’ il «patron» dell’iniziativa insieme con il presidente di Rcs, Pier Gaetano Marchetti, è appena reduce da interventi (sul Corriere) e interviste in cui è stato duro con le banche, «governo occulto» del Paese, e potere dimostratosi «debole» nella vicenda Telecom. E ieri, di fronte a lui, c’erano sia Gerardo Braggiotti di Banca Leonardo, sia Alessandro Profumo di Unicredito, sia Corrado Passera, di Intesa Sanpaolo. Nessuno si è sbilanciato. Anche se prima della cerimonia di apertura, i ricchi banchieri, a cui si è aggiunto il potente ex Goldman Sachs Claudio Costamagna, chiusi in un salottino hanno parlottato a lungo. Chissà di che.
Forse a Passera non ha fatto piacere che il forum «Economia e società» fosse stato messo in piedi da Monti, Marchetti e Rcs a meno di tre settimane dal Festival dell’Economia di Trento, la cui seconda edizione partirà il 31 maggio, di cui Intesa è forte sponsor (con il Sole-24 ore). Ma nessuno dice se si tratta di uno «sgarro» o solo sana rivalità. Anche politica tra un’iniziativa più cattolica, quella di Trento, e quest’altra più laica. L’occasione è stata comunque buona anche per riconciliare Marco Tronchetti Provera con i banchieri, appunto, che gli hanno tolto la Telecom.
Il presidente della Pirelli è tornato in pubblico per la prima volta, proprio di fronte ai suoi «carnefici». Ma non solo: c’era anche Angelo Rovati a Palazzo Reale, l’ex consigliere di Prodi che a settembre aveva studiato un piano per togliere a Tronchetti la Rete Telecom. Un piano a cui, si è detto, avrebbe collaborato Costamagna.

Ieri i due amici hanno parlato a lungo, mentre Tronchetti si accomodava.
C’era anche Carlo De Benedetti, con abbronzatura d’ordinanza. Ma più nero del solito. Forse perché il cerimoniale del Corriere aveva relegato l’editore di Repubblica in quinta fila. Un po’ in disparte.

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