Quella notte prima degli esami ora diventa un serial su Raiuno

Non è un sequel perché non racconta il dopo. Ma nemmeno un prequel perché (sia pure anticipato di cinque anni) non racconta neppure il prima. È come Topolino alla corte di re Artù o Paperino e i Tre Moschettieri: trasferisce cioè vicende e personaggi noti in un’epoca del tutto diversa. È Notte prima degli esami 82: il primo tentativo mai fatto in tv di traslocare un film campione d’incassi in una miniserie dall’inedito contesto (l’omonimo film è stato diretto da Fausto Brizzi nel 2005, e dallo stesso già trasportato ai giorni nostri con Notte prima degli esami - oggi). Ricordate il tenero Luca-Nicola Vaporidis, che nell’estate 1988 cantata da Venditti preparava gli esami di maturità, inseguendo pasticciati amorazzi sottobanco e sfuggendo a Giorgio Faletti, «il prof di matematica più bastardo della storia dell’umanità»?. «Beh: ora è anticipata all’estate 1982, quella del Mundial di Paolo Rossi, ed ha un prof con la faccia di Enzo De Caro. Ma la storia è più o meno la stessa», spiega Francesco Mistichelli. Che di Vaporidis ha stessa aria furbetta, sotto morigerate spoglie da teenager perbene, e stessi amici casinisti ma innocui, nei secoli fedeli. Ma che soprattutto - dettaglio indiretto quanto indicativo, curiosamente ignorato anche all’uscita il film - incarna la medesima gioventù del riflusso. La generazione di studenti, cioè, che negli anni 80 rinnegò l’impegno politico di quella dei 70, e sfuggendo a strumentalizzazioni ideologiche e di partito (comunista) «della politica a scuola se ne fregava. E se proprio doveva impegnarsi in qualcosa, lo facevano nel rimorchiare le donne».
Non a caso Luca qui si fa passare per il fratello maggiore Lorenzo, personaggio che nel film non c’era, «ancora impegnato di sinistra - conferma l’interprete Andrea Montovoli - E che ancora esercita sulle ragazze il fascino dell’organizzatore di scioperi o occupazioni». Apriti cielo, dunque, per questi giovincelli nel frattempo divenuti edonisti, disimpegnati, superficiali? «Ma no, perché? Spensierati semmai - ridimensiona Giulia Lippi (che è Alice, tipica unica femmina ammessa fra i maschi perché ritenuta asessuata, e invece innamoratissima del loro leader) - Quei ragazzi anni 80 esprimevano una superficialità naturale, legata alla freschezza dei loro 18 anni». Come a dire: divertiti adesso, che ancora puoi farlo. Perché siamo poi sicuri che gli studenti di trent’anni fa fossero così diversi da questi, che li interpretano? «Con in tasca l’ultimo 45 di Michael Jackson, o con la copia del Manifesto, non pensiamo poi tutti sempre alla stessa cosa?». E non c’è bisogno che il prosaico Mistichelli specifichi cosa.
A riprova dell’assunto, ecco le novità nella trama di questo inguaribilmente disimpegnato Notte prima degli esami 82 (in onda in due puntate su Raiuno, per la regia di Elisabetta Marchetti, in primavera). Stavolta Alice troverà il coraggio di dichiararsi a Luca, che però alla maturità verrà clamorosamente bocciato dal prof-carogna, e s’accorgerà (forse) troppo tardi di lei, perché invaghito di Claudia - altra new entry - la bella della scuola già eletta miss del Liceo Mamiani. «Anni 80, anni 2010... La verità è che il periodo della maturità resta per tutti l’ultima fetta di felice irresponsabilità nella vita». E per Francesca Chillemi, miss Italia 2003, qui negli opportuni panni della bella in questione, le responsabilità sono cominciate addirittura prima del fatale appuntamento. Già famosa a 18 anni, il suo vero esame per la vita è stato il concorso di Castrocaro: «La maturità io l’ho vissuta lavorando, staccandomi dalle amiche di sempre, facendomi interrogare da privatista. Senza contare che oggi anche all’università continua l’immaturità. La crescita vera la raggiungi solo dopo, nel mondo del lavoro». Politica o edonistica, impegnata o rifluente, la giovinezza conserva alcune costanti assolutamente indiscutibili. Che La notte prima degli esami fatalmente ripropone: «La liberazione dall’incubo chiamato scuola - sospira Mistichelli -.

La licenza liceale ha rappresentato per me l’apertura della gabbia, il rompete le righe, si salvi chi può». Ma come? E la nostalgia per il bel tempo andato, per gli ultimi anni della giovinezza? «Balle. Mi basta pensare al mio prof di matematica. E le nostalgie vanno a farsi fottere».

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