Quando di mezzo ci sono le coop rosse, be «a Monza si dimenticano di difendere gli alberi» chiosa Osvaldo Mangone, capogruppo consiliare di Forza Italia. Come dire: ambientalismo di facciata quello sbrodolato dal sindaco Michele Faglia che, sorpresa, soltanto di oneri di urbanizzazione ha incassato lottanta per cento in più rispetto alla giunta precedente. E se ancora non è chiaro qual è lo vero spirito professato dal primo cittadino monzese cè solo un modo per mostrarvelo: raccontarvi la valanga di metri cubi riversata dallarchitetto Faglia su Monza.
Cè, ad esempio, larea del vecchio ospedale a nemmeno duecento metri dal centro storico: centosessantamila metri cubi previsti dallaccordo di programma che, ma guarda un po, è sponsorizzato proprio dal sindaco e che, adesso, è bloccato nonostante le pressioni. E sempre larchitetto Faglia a dare il via libera alla realizzazione del grosso centro commerciale al Rondò dei Pini, iniziativa duramente contestata dagli ambientalisti e dai comitati di quartiere. Centro che, per la cronaca, Faglia aveva avversato in campagna elettorale.
È sempre lui, Faglia, a volere la realizzazione di via Mazzucotelli dove le ruspe sono quelle targate dalle coop rosse e dove è prevista ledificazione di 53mila metri cubi. Operazione che merita «un approfondimento perché è un vero scandalo urbanistico» spiega Mangone. Ma il collante mattone-cemento tanto gradito a Faglia trova compimento pure sullex cotonificio Cederna (22mila metri cubi di terziario e 66mila di residenziale), di via Marsala (53mila), via Buonarroti (22mila) e quei 48mila suddividi tra via Foscolo, Silva e Cattaneo.
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