Quelle donne sull’orlo di una crisi di carriera

Donne sfruttate, donne stuprate, donne oscenamente discriminate: un argomento caro ai media e spesso anche all’arte. Stavolta tocca al teatro, e sotto i riflettori finiscono le donne che non fanno carriera, ovvero non quelle citate dal leghista Stracquadanio, ma quelle che in azienda stanno sempre con un passo indietro, impossibilitate ad avanzamenti verso posti di comando. Stavolta il colpevole non è necessariamente il maschio ma una serie di fattori ancestrali che il regista Marco Ghelardi questa sera porterà in scena al Piccolo Teatro Studio (ore 20, ingresso libero). La cosa curiosa è che lo spettacolo nasce in realtà una commissione affidata agli artisti proprio da un’azienda, ovvero dal network delle donne di Unicredit, banca che ha una lunga tradizione in fatto di mecenatismo. Le promotrici, Giulia Pedrazzi e Patrizia Troisi, sono partite da un dato raccolto sui dipendenti del gruppo, e cioè che se la presenza femminile rappresenta circa la metà del totale, solo l’8.5 per cento delle donne riesce ad accedere a ruoli di leadership. Protagonista dello spettacolo intitolato «La Scelta» (solo per oggi), è una giovane donna che incarna tutti i canoni della lavoratrice dei nostri tempi, divisa tra il desiderio di autoaffermazione, gli ideali della meritocrazia, il tempo da dedicare alla famiglia, la competizione con i colleghi uomini, eccetera. La pièce rappresenta l’incontro, forse in sogno, della nostra eroina metropolitana con tre pasionarie del mito, alla vigilia di una decisione importante: accettare l’offerta di una promozione, con tutti i rischi e le responsabilità che la scelta comporta? Oppure rimanere nel calduccio della mediocrità, ma nella certezza del posto fisso e di un orario di lavoro che permetta di fare la spesa o, chessò, andare a prendere i bambini a scuola? Comandare o non comandare, questo è il dilemma che, sottolinea il regista, spesso ha a che fare più con un antico sentimento di autocastrazione con limiti oggettivi.

E allora Francesca, questo il nome della protagonista, nella sua notte più lunga ha la fortuna di essere visitata prima da «Eloisa», la monaca della famosa storia d’amore di Abelardo, poi da «Mina», la protagonista femminile di «Dracula» di Stoker e infine da Ljuba, una donna che ha vissuto in Unione Sovietica ai tempi di Stalin. Le tre illumineranno la nostra sul da farsi, vale a dire se accettare o meno la temuta nomina. Il finale è top secret, si fa per dire.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica