RomaFino a due anni fa cera anche la laurea in benessere di cani e gatti. Poi lhanno abolita, insieme ad altri 469 pezzi di carta fantasiosi. Si stava esagerando. Davvero cè un futuro per i dottori in scienze del fiore e del verde? Il sospetto è che tanti corsi di laurea siano sorti per occupare professori a spasso o incompiuti e per inseguire certe mode. Scienza della pace è una bella utopia. Nessuno nega che non ci sia bisogno di mettere fine a un bel po di guerre, ma forse non bastano tre anni di lezioni per risolvere il conflitto israeliano-palestinese. Non basta un 110 e lode per diventare Ghandi. Molti dubbi anche su scienze della Coop e dello sviluppo, ma lì forse lassociazionismo ti può dare una mano, un posto in qualche cooperativa magari si trova. Cera pure il Turismo alpino e si arrivava alle Scienze della mediazione linguistica per traduttori e dialoghisti cinetelevisivi. Non esistono statistiche analitiche ma non cè dubbio che non deve essere facile trovare lavoro con una laurea del genere. È a questo che Sacconi pensa quando rimprovera alle famiglie una certa miopia o ingenuità sul futuro lavorativo dei figli. Ha ancora senso laurearsi in scienze della comunicazione? Il fallimento è certificato, ma cè ancora chi ci casca. Forse anche per colpa dellordine dei giornalisti. Le fabbriche dei disoccupati vanno ancora avanti a pieno regime. Eppure il buon senso dovrebbe aiutare.
Ingegnere meccanico, farmacista, dentista? Occupato. Professore di educazione fisica o di lettere, psicologo?Disoccupato. Quali sono i corsi che più facilmente trovano un immediato riscontro nel mondo del lavoro? I fattori che entrano in gioco sono molti e complessi e indicano che non conta soltanto lindirizzo di studio, anche se, a grandi linee, si può affermare la supremazia dellarea scientifica su quella umanistica rispetto alla possibilità di trovare un impiego. Un fattore determinante è sicuramente lAteneo nel quale ci si laurea. Grazie al Rapporto Stella che ha preso in esame 150.000 studenti laureati nel 2009, scopriamo ad esempio che fa una bella differenza laurearsi in unAteneo lombardo. Se la media nazionale di quelli che hanno trovato unoccupazione ad un anno dalla laurea è del 72,5 per cento per i giovani usciti dalle Università di Bergamo, Brescia o Pavia o dalla Milano Bicocca, la percentuale sale all82,7.
Fa differenza anche la scelta fra la cosiddetta laurea breve la triennale e la laurea magistrale.
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