Cronache

Quelle fattorie dove i bambini scoprono la natura

Quelle fattorie dove i bambini scoprono la natura

«Ci sono bambini, anche grandicelli, che pensano che il latte nasca già nel cartone» sostiene Ivano Moscamora, di Confagricoltori, che conosce la situazione direttamente «sul campo». Anche per questo nel 2003 è nato il progetto «Fattorie didattiche aperte», iniziativa promossa dalla Regione Liguria che, grazie alla collaborazione tra assessorato all'Agricoltura e associazioni come Cia e Coldiretti, in rappresentanza degli operatori del settore, si propone di guidare i più piccoli, bambini e ragazzi di elementari e medie, alla scoperta del lavoro agricolo e delle attività che portano alla produzione dei cibi. Ad esempio: coltivare un orto, conoscere gli animali della fattoria e i segreti che stanno dietro ai prodotti alimentari. Queste e altre ancora le attività proposte dal progetto, presentato ieri a Palazzo Ducale, che si rinnova sabato e domenica facendo tesoro delle esperienze delle scorse edizioni. Nella forma attuale, «Fattorie didattiche aperte» prevede una serie di laboratori che, attraverso lo svolgimento di attività pratiche e approfondimenti all'interno delle aziende sparse sul territorio, puntano a fornire una migliore conoscenza della natura e dei prodotti tipici delle nostre campagne.
«Le fattorie - dichiara l'assessore regionale all'Agricoltura, Giancarlo Cassini - sono aziende specializzate nella produzione e trasformazione di prodotti alimentari. La proposta per farle conoscere è rivolta a tutti, ma in particolar modo ai giovanissimi. Che in questo modo possono imparare e anche divertirsi». L'idea ha avuto successo e sono sempre di più le aziende che si mettono in gioco. Su 58 realtà esistenti in Liguria, 48 hanno chiesto il riconoscimento della Regione e sottoscritto la Carta degli impegni e della qualità. Anche gli insegnanti che chiedono di poter partecipare ai percorsi formativi con i loro alunni sono sempre più numerosi. «Abbiamo aziende - aggiunge l'assessore - che sono già al completo, segno di un interesse sempre crescente, con un gran numero di adesioni». Per rispondere a tutte le richieste a fine 2010 verranno organizzati nuovi corsi di formazione. Già, perché le attività didattiche non sono affatto improvvisate, ma organizzate da personale adeguatamente preparato. «Il ruolo sociale che le fattorie assumono nei confronti dei più piccoli - sottolinea a sua volta Andrea Sampietro, di Coldiretti - è enorme. È un modo importante per far conoscere la realtà che c'è fuori dalle nostre città». La scelta di attività da svolgere è variegata e molte scolaresche non si accontentano di un solo laboratorio, ma viaggiano per la Liguria svolgendo diversi percorsi di formazione. A disposizione delle scuole ci sono anche piccoli fazzoletti di terra dove coltivare in maniera continuativa un orto. «L'iniziativa - conclude Moscamora - testimonia come l'agricoltura riesca sempre a rinnovarsi davanti ai cambiamenti sociali: non più solo produzione di beni per il commercio.

Oggi, trasferendo conoscenza, il settore riesce anche a fornire un servizio sempre più mirato».

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