Gianluigi Nuzzi
da Milano
Dal secondo semestre del 1993 a oggi le procure italiane tra Milano, Firenze, Caltanissetta e Palermo hanno avviato qualcosa come 77 procedimenti penali contro il gruppo Fininvest e un centinaio di manager coinvolti. Questo significa 477 perquisizioni (131 solo a Publitalia con una media di una alla settimana per otto anni), almeno 789 magistrati per migliaia di udienze, e un fuoco mediatico senza precedenti. Con strumentalizzazioni infinite. Per capire la genesi di questa vicenda bisogna risalire quindi alla radice, ovvero a quando Berlusconi prima sostenne Gianfranco Fini per lelezione di sindaco di Roma e poi annunciò (26 gennaio 1994) la famosa «discesa in campo». Da allora la ripercussione delle scelte giudiziarie sullattività politica del leader del centrodestra è stata costante. È non solo con il famoso avviso di garanzia pubblicato/recapitato via Corriere della Sera al simposio mondiale dellOnu a Napoli sulla criminalità. Era il 21 novembre del 1994. Già prima le indagini si erano intrecciate. Basta pensare a pochi mesi prima quando il 22 marzo la procura di Palmi ordinò di acquisire le generalità dei candidati di Forza Italia. Perchéí Stava conducendo unindagine sulla massoneria e riteneva indispensabile portar via gli elenchi. Con una postilla fondamentale: eravamo a cinque giorni dalle elezioni politiche di un Paese che cercava di ricostruire dopo le retate del 92-93.
In fondo al Paese, nelle stanze dei colloqui investigativi, un altro personaggio iniziava intanto a parlare di Silvio Berlusconi con coppola e lupara. Si tratta di Salvatore Cancemi, pentito, pentitissimo che con una coincidenza temporale quantomeno suggestiva inizia a scrivere le prime pagine delle indagini palermitane sullimprenditore sceso in politica. Sono giorni di scontri sotterranei senza precedenti. Un altro esempio? Appena una settimana prima che Berlusconi annunciasse la nascita di Forza Italia trapela la notizia che la procura di Firenze intende verificare i rapporti del Cavaliere con mafiosi. Lipotesi è da brivido: si indaga nel contesto delle stragi. E lidea del Cavaliere con la casacca dello stragista, di giorno alla guida di un gruppo imprenditoriale di indubbio successo e di sera o notte lì a tramare la morte di magistrati, gli attentati, le bombe, alimenta non solo le indagini. Ma anche la stampa o almeno quella che ci crede e soprattutto quella che fa finta di crederci. Di quellindagine come di mille altre il risultato è una cifra da roulette, colore bianco su sfondo verde: zero. A un mese dal «caso Napoli», il 22 dicembre del 1994 Berlusconi lascia la presidenza del Consiglio. Londa giudiziaria è solo allinizio.
Vediamo le date, mettendo a prova la resistenza dei lettori. Ma vale la pena per farsi unidea: dopo il primo avviso del 22 novembre, viene iscritto nel registro degli indagati il 19 gennaio per lacquisto del bomber Gianluigi Lentini dal Torino calcio, il 27 gennaio per presunti falsi nel bilancio Fininvest, il 7 marzo per la questione Verzellesi, il 28 maggio la procura chiede il commissariamento di Publitalia, il 17 luglio Berlusconi è coinvolto nellindagine su Reteitalia, il 1° settembre arriva Palermo con lapertura dellindagine per associazione mafiosa, un mese dopo avviso di garanzia per Medusa film. In pochissimo tempo, i procedimenti che vedono direttamente Berlusconi coinvolto sono ben 14. Il meccanismo si olia, diventa perfetto. Sarebbe interessate sapere leffettiva durate dei tempi di indagine, in relazione ai termini previsti dal codice, e, soprattutto, comprendere fatti che i legali leggono come espedienti procedurali. Loro si lamentano, denunciano che queste scorciatoie hanno il «fine di aggirare i termini di legge: ritardare liscrizione della persona indagata, procedendo inizialmente contro ignoti, oppure contestare gli addebiti poco per volta, compiendo più iscrizioni diluite nel tempo, con conseguente elusione dei termini per le indagini preliminari». Ma la situazione non cambia. Per non dimenticare la cornice di indiscrezioni, perquisizioni, e passaggi giudiziari che finiscono puntualmente ai media.
Così il 21 aprile del 1996 il Polo, sorpresa, perde le elezioni. Un mese prima, esattamente il 12 marzo, per pura coincidenza deflagra lindagine sulla corruzione dei giudici romani. Viene arrestato il giudice romano Renato Squillante. Berlusconi è accusato di averlo corrotto tramite lavvocato Cesare Previti, già ministro della Difesa del primo governo del Polo. Era infatti da un anno che la Procura di Milano raccoglieva prima le confidenze e poi i verbali di Stefania Ariosto, compagna del capogruppo di Forza Italia alla Camera Vittorio Dotti. LAriosto aveva rapporti stretti con chi raccoglieva le sue confidenze. E lì tutti attenti ad accuse, ricordi, nomi. A iniziare, caso vuole, da quelli di Previti e Berlusconi.
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