Cronache

Quelle quote rosa che spaventano le redazioni

Quelle quote rosa che spaventano le redazioni

Care lettrici e cari lettori, so che stavate in ansia (si fa per dire) attendendo anche la classifica delle più affascinanti e simpatiche giornaliste genovesi, dopo il sondaggio effettuato sui «belli e fascinosi» columnist di casa nostra.
La nostra prima inchiesta ha suscitato tante e allegre reazioni nelle varie redazioni: la giuria femminile è stata assalita da critiche, ma anche da elogi. Ora tocca all’universo della comunicazione femminile.
Anche in questo sondaggio abbiamo creato un «gruppo di lavoro», tutto maschile ovviamente: sei giornalisti professionisti di varie testate (rigorosamente anonimi), un sociologo e uno psicologo, oltre ad uno stilista anche esperto di... lifting. Scherziamo un po’, naturalmente.
Scartate l’ipotesi di una classifica secca, la giuria ha deciso di dividere le colleghe in categorie, a seconda del fascino e del comportamento professionale. Insomma: una cosina seria, mica storie!
Andiamo allora con categorie e classifiche relative:
Ladies. Un primo gruppo viene catalogato come quello delle «Ladies», cioè delle «signore della notizia». La maturità, il fascino sottile, a volte l’inquietante bravura le hanno caratterizzate. Eccole:
Wanda Valli (Repubblica)
Elisabetta Vassallo (Il Secolo XIX)
Luisella Rossi (Ansa)
Donatella Alfonso (Repubblica)
Ava Zunino (Repubblica)
Daniela Altimani (Il Secolo XIX)
Giovanna Rosi (Telecittà
Egle Pagano (Il Secolo XIX).
Sono otto croniste di lusso. La «Dark Lady» viene definita Wanda Valli, dal fascino ammaliante, sempre molto chic anche quando va a fare inchieste nei quartieri popolari. Ama il nero (non politico). «Si muove come fosse in passerella». Piace molto agli uomini politici (di destra e di sinistra).
Dark Lady la Valli, biondissima lady Elisabetta Vassallo, una specie di «amazzone» della notizia (a cavallo va benissimo), «solare, alta e slanciata» come una betulla. Fascino da film americano anni Sessanta (ricordate «La Signora Stone?»). Luisella Rossi, la rossa divampante, cronista di nera in anni ruggenti, faceva innamorare tutta la polizia di Stato. «Un sorriso pieno di passione» dice un giurato. Sono piaciuti molto i riccioli a cascata di Donatella Alfonso: look giovane, fascino un po’ misterioso, da sindacalista insofferente. Ottimi consensi per Daniela Altimani dolce, felpata, ma pare con un carattere fermo, decisionista convinta (ne sa qualcosa l’ottimo marito, lui bello davvero, Eugenio Agosti). Giuria convinta anche per Giovanna Rosi, volto straordinario, ottimista e pulito e per Ava Zunino «flessuosa come un giunco».
Le Jene. Un secondo gruppo entra nella categoria «Jene»: cioè le croniste d’assalto, cattivelle e aggressive, che sanno dove vogliono arrivare. Di loro i giurati hanno detto che credono alla carriera, obbediscono al loro intuito e combattono per il successo.
Rosanna Piturru (Canale 5)
Raffaella Griggi (Repubblica)
Michela Bompani (Repubblica)
Paola Balsomini (il Giornale)
Paola Setti (il Giornale)
Elisabetta Biancalani (Primocanale)
«Splendida» ha detto la giuria della Piturru. Punto e basta. I suoi servizi sono come «un’ondata nel mare dei Caraibi». Pimpante, allegramente sexy Raffaella Griggi. Lo stilista l’ha definita una «Grecò» del Terzo Millennio, una di quelle che può vestirsi anche di straccetti. Così come Michela Bompani (da poco diventata mamma) ha scatenato l’entusiasmo dei lettori e fatto felice il suo scopritore, Franco Manzitti, tanto sensibile al fascino femminile quanto stimato dalle giovani praticanti. «Un morbido sex-appeal» il suo, (di Michela).
«Una cerbiatta che esce dalla foresta»: in Paola Balsomini dietro quel viso dolce si nascondono grinta e determinazione. È sempre all’altezza della notizia (anche facilitata dalla statura). Piace quella «nervosa carica emotiva» in Elisabetta Biancalani, la vera scoperta di Primocanale. Seguirà le orme di Ilaria Cavo e Maria Latella: carriera d’oro verso destini nazionali. Di un’eleganza colorata, ma sobria. Piace ai managers, specie quelli della nostra portualità.
Scattante, pronta a battere tutti sui centometri, Paola Setti viene giudicata la miglior cronista regionale. Suscita tenerezza, ma soprattutto, come dice il sociologo, «fa sangue». Pericolosa su questo versante.
Pantere. Il terzo gruppo entra nella categoria delle «Pantere». Sono le giornaliste «felpate», che scivolano via sulla notizia con grande abilità, saggezza e professionalità. Eccole:
Monica Bottino (il Giornale)
Cristina Cambri (il Mercantile)
Silvia Neonato (Il Secolo XIX)
Marina Sirtori (il Giornale)
Caterina Venchi (Genova Vip)
Monica Zunino (il Mercantile)
Il nostro gruppo di lavoro le ha definite tutte «di una bravura inquietante», brave cioè ma anche sornione. Da Monica Bottino (quando rivela fatti e misfatti della nostra Sanità), a Monica Zunino (che sfiora con eleganza le molte brutture della portualità) a Silvia Neonato che cerca di nobilitare quella cultura che a Genova lascia sempre molto a desiderare, a Caterina Venchi De Martino che coordina un «magazine» divertente (appunto Genova Vip) caratterizzandolo con la sua freschezza e la sua curiosità, a Cristina Cambri che sa raccontare con pulizia e rigore avvenimenti giudiziari, di cronaca bianconera, insomma tutta una città nel suo vero o presunto cambiamento.
Da ultima ma non ultima quella Marina Sirtori, detta «la Zarina», che del giornalismo organizzativo ha fatto quasi una «missione»: sono quasi trent’anni di professione accanto ai «menabò» e ai «mouse». Ha vissuto tutta la Prima Repubblica del giornalismo genovese. E ne ha ancora tanta voglia... I nostri giurati le hanno assegnato l’«Oscar della resistenza».
P.S. A chiusura di questo «gioco» vi chiediamo: chi preferite? Le «Ladies», le «Jene», le «Pantere»? Mandateci e.mail, fax, lettere se volete continuare questo divertimento..

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