Le differenze politiche tra Destra e Sinistra, come hanno dimostrato anche le ultime elezioni, appaiono sempre più sfumate. Mentre quelle antropologiche rimangono, chissà perché, nettissime: a Destra stanno gli ignoranti, a Sinistra gli intelligenti. È una sorta di assioma, enunciato trionfalmente dalla parte chic, progressista e culturalmente corretta del Paese, e supinamente accettato dalla parte volgare, «fascista» e sguaiatamente barbara dello stesso Paese. È un principio, persino accademico. Fra i tanti esempi, basti segnalare il nuovo saggio di Fabrizio Tonello, docente di Scienza politica all’università di Padova e collaboratore del Fatto Quotidiano, dal titolo L’età dell’ignoranza (Bruno Mondadori).
Un’analisi per molti versi interessante e condivisibile (a partire dalla domanda retorica del sottotitolo: «È possibile una democrazia senza cultura?», ovviamente no; fino all’idea che l’uso facile e diffuso della Rete certo non risolve - anzi - la crisi mondiale dell’istruzione...) ma che scivola inesorabilmente sul peggiore, e tutto da dimostrare, dei luoghi comuni: che l’Italia berlusconiana è sinonimo di inciviltà e incompetenza mentre quella antiberlusconiana coincide con l’educazione e la conoscenza.
Ma perché? Perché scrivere una frase del genere: «Sembra difficilmente contestabile che in Italia l’antintellettualismo abbia avuto un rapido sviluppo dopo l’avvento delle televisioni commerciali... le principali tappe non sono difficili da individuare: Drive In (1983), Colpo grosso (1987), seguiti da Amici (1992) condotto da Maria de Filippi» (pagg. 14-15). Oppure questa: «Oggi... ciò che dobbiamo spiegare è l’ascesa dei politici intellettualmente svantaggiati da Sarah Palin a Umberto Bossi, da Rick Perry a Maria Stella Gelmini: come mai la loro personale incapacità di mettere insieme due frasi sensate è diventata un punto di forza anziché una ragione di esclusione dalla competizione democratica? La risposta è che viviamo nell’età dell’ignoranza al potere» (pag. 96). Ovviamente se al potere c’è la Destra, altrimenti è una democrazia illuminata...
Ma un docente universitario può davvero - sinceramente, senza pregiudizi - pensare, ancora oggi, che l’Italia sia volgare per colpa di Drive In? Può una persona intelligente
sostenere che gli studenti sono svogliati e ignoranti per colpa della Gelmini? Mah... E se invece di tutto cio fossero responsabili (anche, almeno in parte) gli intellettuali settari e ideologici? Questo non ce lo si chiede mai.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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