
La donna allunga il braccio e indica decisa l'area transennata dal cordone sanitario: "Lo vede? È lì, dove ci sono i vigili, è successo lì...Lui era sempre qui davanti da almeno un mese, l'avevo capito che la stalkerizzava".
Bruzzano, estrema periferia nord di Milano ai margini del Parco Nord. Quel che resta del femminicidio di qualche ora prima sono alcuni guanti di plastica e tanti fazzoletti di carta insanguinati e abbandonati a terra. Un capannello di gente si stringe nel cappotto per il primo freddo, parla sottovoce e si muove, quasi con rispetto, attorno a quel pezzetto di asfalto dove, poco prima delle 10 di ieri si è scatenato l'inferno. Quando Luigi Morcaldi, 63 anni, seduto e fermo sul suo scooter Beverly 300 grigio ha atteso, con la pazienza della determinazione, davanti a questo condominio marrone di dodici piani di via Grassini 5, a Bruzzano, che la ex moglie di un anno più giovane, Luciana Ronchi, uscisse per andare al lavoro. Quindi, senza nemmeno levarsi il casco, l'ha aggredita con un coltello, ferendola prima con un fendente al viso e poi, quando lei ha cercato di scappare, l'ha raggiunta per sferrargliene un altro, profondo, al collo, ledendole irrimediabilmente la giugulare. Mentre la povera donna stramazzava al suolo, priva di sensi e perdendo moltissimo sangue, Morcaldi si era già rimesso sullo scooter ed era scappato. Intervenuti sul posto insieme al pm di turno, Leonardo Lesti, gli investigatori della Polizia Locale si sono messi immediatamente alle calcagna dell'uomo: lo ritroveranno sette ore più tardi mentre si nasconde all'interno del Parco Nord dove, giunti in forze, i vigili lo hanno accerchiato per catturarlo. La sua ex purtroppo non ce l'ha fatta: ricoverata d'urgenza al Niguarda in condizioni gravissime, è andata in arresto cardiaco appena giunta in ospedale dov'è stata immediatamente affidata al Trauma Team e sottoposta a un delicatissimo intervento chirurgico nel tentativo di salvarle la vita. Un'operazione durata circa sette ore ma al termine del quale, intorno alle 19, è deceduta.
"È una brava donna, amava gli animali, mi aveva confidato di aver fatto addirittura un prestito per curare e far operare il suo cane - racconta una residente del condominio -. Lui, il suo ex, è da almeno un mese che lo vedo appostato qui davanti, seduto sullo scooter, intento a guardare l'appartamento dove aveva abitato con la ex moglie fino a tre anni fa quando lei lo aveva cacciato di casa. Sì, continuavo a notarlo qui davanti...Tante volte mi sono chiesta se la stesse spiando".
"Non si rassegnava che fosse finita e che lei adesso si vedesse con un altro - spiega un uomo che abita poco lontano da via Grazzini 5 -.
Sono venuto qui per capire cosa è accaduto, pensavo a un altro femminicidio, dopo quello di Gorla dove la settimana scorsa è morta quella bella ragazza giovane (la 29enne Pamela Gemini, uccisa dall'ex fidanzato martedì 15 ottobre nel suo appartamento di via Iglesias, ndr). Preghiamo tutti perché almeno questa donna si salvi". Ma le sue preghiere non basteranno.