Marco Guidi
Un assaggio ai milanesi lo aveva già dato in marzo, al Filaforum. Domani, Riccardo Cocciante, concede il bis a Villa Arconati. Una delle 24 tappe del «Tutti i miei sogni» tour. L’ultima tournée di Cocciante, come rivela lui stesso alla presentazione, svoltasi all’ombra della statua di Cneo Pompeo, in una stanza della Villa: «Questo è un piccolo tour, dopo otto anni di assenza, fatto in omaggio alla mia carriera, alle mie sofferenze, ai momenti di creazione e di riflessione di tutti questi anni. Poi mi dedicherò a nuovi progetti».
E di progetti in cantiere l’artista abruzzese ne ha già tre: la rivisitazione in chiave pop-rock di «Giulietta e Romeo», opera che partirà nel giugno 2007 all’Arena di Verona e girerà il mondo sino al 2015; un dramma musicale in russo, basato su un episodio storico, che verrà poi tradotto anche in italiano; un opera rock in cinese, su un argomento in grado di collegare Estremo Oriente e cultura occidentale.
Tutti e tre nati nel segno di «Notre Dame de Paris», il suo primo dramma musicale del 1998. «Con Notre Dame de Paris ho capito di avere una nuova strada da percorrere, quella dell’opera musicale - dice Cocciante - Per questo mi concentrerò sulla composizione». Un’idea che l’artista nato a Saigon ha maturato dopo la moltitudine di premi ricevuti con la sua versione della storia di Quasimodo ed Esmeralda scritta da Victor Hugo nell’Ottocento. Fra gli altri, 2 World Music Awards e 5 Oscar del Musical in Italia. «Tutto è cominciato - continua il cantante - quando ho avuto l’intuizione di far rivivere l’Opera con le note della cultura popolare del giorno d’oggi. Evitando di copiare le commedie musicali americane». I risultati parlano chiaro: più di 2.500 rappresentazioni in tutto il mondo, oltre 12 milioni di spettatori. Un successo enorme, che Cocciante spera di ripetere più volte in futuro.
Si lascerà così alle spalle la carriera da solista. Un lungo viaggio iniziato con «Mu», nel 1972, e proseguito poi con più di 40 album, cantati in italiano, inglese, francese e spagnolo. Impreziosito da riconoscimenti in Italia e all’estero. Non ultimo il festival di Sanremo, nel 1991. «Non rinnego il mio passato, di cui invece vado più che fiero - racconta il musicista - Credo però di aver concluso un ciclo. Anche se solo per aprirne un altro diverso». Il tour sarà un piacevole flashback, così come la raccolta omonima uscita lo scorso marzo. Cocciante tornerà a cantare dal vivo i suoi brani più conosciuti, da «Bella senz’anima» a «Se stiamo insieme».
Così come già fatto, per la prima volta da solo, allo scorso concerto del Filaforum, nel tour l’artista interpreterà alcuni pezzi di «Notre Dame de Paris». Tra cui un emozionante medley al pianoforte. «Ho aspettato un po’ di tempo per prestare la mia voce a quest’opera - spiega Cocciante - perché non volevo rubare la scena ai giovani cantanti che lo hanno interpretato in giro per il mondo con incredibile successo». Sul palcoscenico con Cocciante saliranno cinque giovani musicisti irlandesi, conosciuti dal cantante a Dublino, dove dimora da qualche anno. «Prima di trasferirmi pensavo che gli irlandesi fossero come gli inglesi - rivela l’artista - Invece ho scoperto gente molto simile a noi. Aperta come i napoletani, anche se con una tintarella diversa!». Cocciante si concede un’ultima battuta sul Mondiale di calcio. Padre italiano, madre francese, il musicista divide il proprio tifo.
Festival di Villa Arconati, Castellazzo di Bollate, Tutti i miei sogni tour, domani sera ore 21.30. Info 02-70108230.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.