«Con questa scelta si è legato le mani»

L’accademico: «Contestando il “Porcellum”, Napolitano si mette contro Ciampi che firmò la legge»

Professor Michele Ainis, il Quirinale ha forzato il gioco?
«A volte le parole ingannano. Questo, al di là delle formule, è un po’ un secondo giro di consultazioni».
D’accordo, ma secondo il costituzionalista c’è stato uno strappo o no?
«La Costituzione dice in una riga che il presidente della Repubblica nomina il premier. Poi in quella riga si sono depositate tante consuetudini, ciascuno fa a modo suo».
Ma l’indirizzo politico non è prerogativa del Parlamento e del governo?
«Certo».
Dunque?
«Però il grande Paolo Barile diceva che il capo dello Stato esercita un indirizzo politico costituzionale».
Tradotto?
«Se il presidente ritiene che la Costituzione sia ferita da una legge, allora ha il dovere di intervenire. Napolitano considera un vulnus il Porcellum».
Ciampi quella norma l’ha promulgata.
«Volendo, potremmo dire che Napolitano si mette contro Ciampi».
Cosa accadrà?
«Intanto notiamo che il Quirinale ha sentito il bisogno di motivare, spiegare, informare. Questa è una novità importante e apprezzabile, anche se, naturalmente, poi lega le mani al presidente, lo vincola alle parole pronunciate».


Va bene, ma Marini cosa farà?
«È un esploratore che potrebbe diventare premier».
I numeri?
«Assai improbabile che li trovi. Napolitano potrebbe comunque conferirgli l’incarico. Credo che un esecutivo di questo profilo, destra-sinistra, garantisca meglio il Paese in vista delle elezioni».

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