«Queste salite sono più dure che al Tour»

da Plan de Corones

Tutti hanno un buon motivo per essere soddisfatti: anche gli sconfitti. Anche chi probabilmente ha dovuto dire addio ai sogni di gloria. «Credo che questo Giro ci abbia regalato una giornata memorabile, una di quelle che difficilmente dimenticheremo. È tre giorni che pedaliamo tra un entusiasmo incredibile, ma oggi quassù sembrava davvero di essere in uno stadio». Alberto Contador guarda la montagna e ne resta incantato: «È stato uno spettacolo eccezionale - dice il madrileno -. In questo Giro ho assaporato il vostro calore: una passione vera, ho visto cose che prima d’ora avevo visto solo al Tour. Anzi, la tappa di Plan de Corones è stata davvero qualcosa di unico». Aggiunge: «Il Giro è ancora lungo, dopo la crono è cambiato poco: siamo sempre in sei-sette a giocarci questo Giro. Le salite sono molto più dure di quelle del Tour: non c’è paragone. La differenza con quelle di Francia? Al Tour anche le tappe piatte diventano tappe dolomitiche per la tensione che si respira in gruppo. Ecco, qui al Giro c’è tanta fatica, al Tour tantissima tensione, perché la posta in palio è elevatissima».
Dopo i complimenti, l’analisi di giornata.
«Sono soddisfatto, ho fatto una buona crono. Solo all’ultimo chilometro ho avuto un po’ di problemi a tenere la bicicletta: lì ho perso qualche secondo. Al mattino ho fatto una ricognizione del percorso. Me ne avevano parlato ma vedere con i propri occhi è fondamentale. Se non l’avessi vista avrei certamente sbagliato i rapporti e addio gara. Ho montato un 34 x 30: è stato fondamentale».
Soddisfatto Simoni: «Sono un vecchietto ma duro a morire. Soddisfatto Bruseghin: «Mi sono difeso». Soddisfatto pure Sella: «Potevo fare il tris ma a questo punto come faccio a lamentarmi?». Amareggiato ma pronto ad una nuova battaglia Danilo Di Luca: «Potevo andare meglio, speravo di più e qualcosa di più farò da domani».
Allo stesso modo la pensa Riccardo Riccò, che perde 8” da Contador, ma non si lascia impressionare. «È andata bene, più o meno come mi aspettavo.

Io non parto mai per arrivare secondo, ma perdere meno di dieci secondi da un cronoman come Contador non può essere considerato un risultato negativo. Adesso in classifica generale ho 41 secondi da recuperare, un ritardo rimediabile, anche se bisognerà inventarsi qualcosa».

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