Ma questi ve li ricordate?

Carlo Binda, Delfo Bellini, Bruno Padulazzi, Giuseppe Giustacchini, Washington Cacciavillani, Guido Gianfardoni, Bruno Katzianka, Franco Ponzinibio, Pietro Povero, Ildebrando Stafico, Guglielmo Tornabuoni, Mario Bo, appunto, nerazzurri all time passati e rimossi. Quasi un migliaio da quando esiste l’Internazionale, magici come lo svizzero Hernst Xavier Marktl, primo capitano, gioca due partite poi torna a Estrangen, era fra i soci fondatori, aveva il tirabaci, i baffi con il ricciolo e non poteva vedere il rossonero. Irrinunciabile l’apporto del milanesissimo Osvaldo Aliatis chiamato in tutta emergenza nella stagione 1921-22. L’Inter è costretta a uno spareggio salvezza, lui entra, fa una doppietta e la salva. Poi fa cinque gol in tutto il resto della sua carriera. L’argentino di Buenos Aires Attilio De Maria è il primo straniero dall’introduzione del campionato a girone unico, gioca cinque anni da favola, poi gli prende la nostalgia di Baires e torna in Argentina. Due anni dopo gli prende la nostalgia di Milano e torna all’Inter per altri cinque anni favolosi. Antonio Powolny è un viennese che arriva all’Inter nel 1927, gioca punta, fa una stagione da paura, 27 presenze in campionato e 22 gol, poi sparisce. Ermanno Aebi gioca dieci stagioni, vince due scudetti e nel ’20 segna 21 gol in 21 partite, lo chiamavano signorina ma solo perché era elegante. Francesco Riefolo marca Sivori in quel terribile 9-1. L’argentino fa sei gol, lui un’autorete.

Enzo Bearzot? In maglia nerazzurra lo ricordano in pochi, e anche lui ha dei vuoti. Debutta a San Siro il 21 novembre del ’48 e si infila la maglia numero 5 al contrario, allora arriva Benito Lorenzi che gli dà due schiaffi e gliela capovolge. Leggende.

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