Questo bambino è morto in ospedale per le tonsille

Federico, sei anni, è deceduto 40 ore dopo il ricovero per un’emorragia. Lunedì l’autopsia

da Pistoia

Lo strazio di una madre che vede morire il suo bambino di nemmeno sei anni davanti ai propri occhi. Rimane questo della tragica storia di Federico, deceduto a quaranta ore da un intervento di tonsillectomia all’ospedale di Pistoia dove era stato ricoverato mercoledì.
A 10 giorni dal decesso di Eva Ruscio, la ragazza di 16 anni, morta nell’ospedale di Vibo Valentia mentre veniva sottoposta a un intervento analogo alle tonsille, la storia si ripete. Questa volta il destino si è accanito su una giovane coppia, guarda caso originaria proprio di Vibo, ma che ormai da sette anni vive in provincia di Pistoia, a Quarrata. Il babbo Piero Patania è un operaio tessile mentre la mamma, Giuseppina è un’impiegata. Da poco vivevano in una casa nuova. Una famiglia felice. Da ieri la loro vita è distrutta senza più il loro primogenito (hanno un altro bambino di un anno e mezzo, Leonardo) a scorrazzare per casa in vista delle feste di Natale (Federico avrebbe compiuto 6 anni il 23 dicembre).
La famiglia Patania non si rassegna e chiede verità e giustizia. Ieri il babbo si è già incontrato con il suo avvocato per procedere contro l’Asl 3 di Pistoia che si difende. Il direttore generale Alessandro Scarafuggi e il direttore sanitario Chiara Gherardeschi hanno precisato che la Asl «vuole ricercare se esistono responsabilità o mal pratiche, avendo come scopo la ricerca della verità nel rispetto dei diritti del bambino che è morto, ma altrettanto nel rispetto dei diritti di chi ha operato per tentare di salvarlo».
Federico era stato trattenuto un giorno in più del previsto in ospedale perché, a 24 ore dall’intervento aveva accusato alcune linee di febbre. Alle 21 di giovedì sera, però, la febbre era scesa e «il bimbo stava giocando sul letto quando sono passati i medici per il controllo serale», dice Scarafuggi.
L’assessore alla salute della Regione Toscana Enrico Rossi ha chiesto al direttore generale della Asl pistoiese di svolgere un’indagine interna. La commissione regionale di gestione del rischio clinico ieri ha lavorato sette ore per ricostruire la vicenda ascoltando tutti i soggetti coinvolti nell’evento. La conclusione è stata: «emorragia massiva insorta a distanza di 40 ore da un intervento chirurgico di adenotonsillectomia per dissezione che, sulla base del registro di sala operatoria, si è svolto in maniera regolare. L’entità e la rapidità dell’emorragia sono state tali da rendere inefficaci le manovre di rianimazione tempestivamente ed appropriatamente applicate».
«Di fronte alla morte di un bambino di 6 anni - ha affermato l’assessore Rossi - non ci sono parole. Noi non vogliamo nascondere nulla, la nostra linea è quella della trasparenza, degli accertamenti e, se ci sono, della verifica delle responsabilità e di possibili errori». Il ministro della Salute Livia Turco, d’intesa con l’assessorato alla Sanità della Toscana, ieri ha inviato un proprio funzionario presso l’ospedale. Oggi sono previsti sopralluoghi da parte del funzionario all’ospedale Il Ceppo.
Ma tutto questo non sopisce il dolore della famiglia. «Il primo medico è arrivato dopo 20 minuti - ha detto Antonio Patania, lo zio di Federico -.

C’erano solo due infermieri che hanno tentato di bloccare il sangue che Federico buttava dalla bocca. Non è giusto». Al momento non ci sono indagati, ma la Procura di Pistoia annuncia già che ci saranno presto e ha fissato per lunedì l’autopsia.

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