La rabbia rossoblù fa fermare tutta Genova

La rabbia rossoblù fa fermare tutta Genova

(...) e Grifoni in Rete. E siccome piove sempre sul bagnato, ieri per i genoani è arrivata un’altra doccia fredda: l’accordo tra Genoa e Inter per la cessione del Principe Milito alla formazione nerazzurra. Mancano solo i dettagli. L’operazione era nell’aria, dopo la richiesta di aumento del bomber, ma certo non giova alla serenità in queste ore.
Ieri il pianeta Genoa si è dimostrato compatto più che mai. L’appello lanciato dai capi ultras al megafono è stato raccolto dai manifestanti: «Deve essere una dimostrazione di festa, ogni violenza è bandita. Non la sopporteremo». A parte un paio di momenti di tensione al Terminal Traghetti è filato tutto liscio. Alle 18.45 si parte: piazza De Ferrari, via Roma, iniziano i cori e gli slogan contro il Palazzo del calcio. Nel mirino Franco Carraro, presidente Federcalcio, «reo» di voler il male del Genoa oltre che del presidente Preziosi.
A proposito. Ieri il re dei giocattoli ha voluto precisare la sua posizione dopo le dimissioni di tre giorni fa: «Lasciare il calcio? Prima penserò al Genoa. Il ricorso è pronto, parlerò davanti alla Caf, sperando che questa volta le mie ragioni vengano ascoltate». E poi: «Mi sono dimesso da presidente in segno di rispetto per il mondo del calcio e continuerò a onorarne le regole. Ora deciderò cosa voglio fare, anche se non posso negare che il colpo è stato duro». Duri sono anche gli slogan indirizzati al presidente della Regione Claudio Burlando e al sindaco Giuseppe Pericu. «Si sono mossi troppo tardi!», sbotta Valerio T, mentre il fiume di persone ha raggiunto Corvetto. Slogan anche contro il giudice Lari. Uno striscione eloquente recita: «Carraro, imprenditori, politici e autorità avete infamato il Genoa e la città».
Alle 20 i 10mila raggiungono la Stazione Marittima, presidiata da un cordone di forze dell’ordine e sfilano davanti alle centinaia di vacanzieri pronti all’imbarco. Il traffico viene paralizzato. Momenti di tensione quando dal serpentone rossoblu partono alcune bottiglie e fumogeni all’indirizzo delle forze dell’ordine. È la lunga trattativa dei capi ultrà con la polizia a riportare la calma.

Si può sconfinare nel feudo blucerchiato di Sampierdarena, ma per favore via dai traghetti. E sia. Il corteo riparte verso l’autostrada per Ventimiglia. Bloccano il casello per un’ora. Cori, persino applausi. Se fra gli automobilisti fermi c’era qualche blucerchiato ha avuto rispetto.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica