La rabbia della sorella del rapinatore: «Vada in galera»

da Aprilia (Latina)

Solo nel pomeriggio si calma e tra i singhiozzi ricorda di quando lei e Daniel erano andati insieme al mare. E ci sono le questioni burocratiche da sistemare, decidere come riportare il corpo del fratello in Romania. «Mio fratello non può pagare con la vita quello sbaglio. Il tabaccaio deve andare in carcere. È assurdo che sia tornato subito a casa». è disperata Lakramioara Margineau, sorella 28enne del ladro rimasto ucciso. Vive a Lavinio, sono in Italia da 3 anni. Ora non si può fare una ragione della morte di un ragazzo che ha visto nascere, crescere, con il quale condivideva la vita qui, lontana dai genitori. Non ha capito il brutto giro nel quale era finito Daniel. Ma per lei è impossibile credere che l’uomo che ha sparato a Daniel sia stato già rilasciato. Il suo dolore diventa indignazione, si mostra rabbioso, adesso è lei a «chiedere giustizia». Per lei Mariani è l'assassino di suo fratello e basta. «È desiderio della mia famiglia che sia fatta chiarezza. Morire a vent’anni per aver rubato qualche stecca di sigarette è assurdo» incalza Palma Seminara, avvocato del foro di Roma, legale dei Margineau. «Il furto va punito, ma anche l'omicidio va punito. E Mariani è un cacciatore, uno che la mira ce l'ha. La stampa c’è stata tutta contro. Sicuramente il ragazzo ha sbagliato, ma pagare con la vita è veramente troppo».
Non si fa attendere la risposto del legale di Mariani. «Non è stato mosso dall'intenzione di uccidere, né di ferire qualcuno, la sua unica intenzione era quella di metterli in fuga» spiega l'avvocato Maria Leli di Velletri. «Davide Mariani si è immediatamente messo a disposizione, ha raccontato senza reticenze come sono andate le cose e la prima dimostrazione della sincerità della sua versione dei fatti è arrivata dall'autopsia sul corpo di Margineau, che ha confermato che il proiettile è arrivato dall'alto, proprio come aveva detto al pubblico ministero. Rendiamoci conto che l’uomo sta vivendo un dramma. La morte di un ragazzo di 21 anni non lascia nessuno indifferente, e c’è il massimo rispetto per i familiari di Margineau, per il loro dolore. Ma l’accusa di omicidio volontario è pesante. Nei prossimi giorni, quando saranno noti tutti i risultati delle perizie si potrà tracciare un quadro più completo e sono sicura che tutto coinciderà».

La ricostruzione dell’avvocato: «Immaginiamolo nel cuore della notte, minacciato, con due figli dentro casa, con i ladri che continuano il loro lavoro, con la paura per quanto sta accadendo e per quanto accaduto tante altre volte in passato. Una situazione che avrebbe esasperato chiunque».

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