Radio Sportiva gioca sempre a tutto campo

Certo, se uno proprio non è malato di calcio o di sport, è meglio che giri al largo e che cambi immediatamente frequenza. Ma se, invece, uno riesce ad appassionarsi per il passaggio di Salvatore Mastronunzio allo Spezia e per i voti del portiere del Gubbio, Antonio Donnarumma, utili anche per il «Fantacalcio» della serie B, allora Radio Sportiva è davvero casa sua.
Perché l’emittente nata il primo dicembre dello scorso anno, per la prima volta in Italia, propone una programmazione monotematica al cento per cento. E, soprattutto, riesce a coinvolgere nel modo più diretto gli ascoltatori che, con i loro sms, diventano i veri protagonisti dei programmi, interfacciandosi (sic, non mi viene una parola migliore) con gli opinionisti doc in onda sulle frequenze di Radio Sportiva.
A proposito di frequenze, diciamolo subito. Siamo di fronte a un vero miracolo della radiofonia, qualcosa di simile a quello realizzato da Lorenzo Suraci quando diede vita a Rtl 102,5, creando la «monofrequenza» italiana. Poi, certo, questa nuova emittente ha numeri diversi a seconda delle province e delle regioni in cui la si ascolta, è una cosa diversa dal 102,5 unico nazionale. Ma il miracolo consiste nel fatto che si tratta di frequenze che, ovunque, si sentono davvero molto bene. Con una chiarezza di segnale e di ricezione davvero rara da riscontrarsi anche in emittenti storiche. E questa, invece, è neonata.
Neonata, ma non ragazzina. Anzi, la programmazione è da radio maggiorenne: ad esempio, con una rassegna stampa ricchissima - che durante il giorno conta anche sui contributi che arrivano da Internet - che comprende quindici quotidiani: quelli sportivi, naturalmente, ma anche quelli nazionali e quelli delle aree più importanti della serie A. Tanto sport, anche quello extracalcio (che è poco, ma comunque c’è). E, ancora, tutto quanto fa calcio: dalla voce dei tifosi al microfono aperto con autorevoli commentatori, fra i quali i nostri Tony Damascelli e Filippo Grassia, fino alle ultimissime notizie di calciomercato e alle quote della scommesse.

Senza dimenticare la serie B e la Lega Pro. Insomma, ventiquattr’ore al giorno di sport, e sedici di diretta. Davvero notevole. Poi, magari, qualche volta si rimpiange lo sciopero dei calciatori. Ma questa è un’altra storia.