Ultim'ora
Francia, nominato il centrista François Bayrou come nuovo premier
Ultim'ora
Francia, nominato il centrista François Bayrou come nuovo premier

La ritrovata centralità della radio nella promozione del pop

Negli ultimi anni la radio è stata spesso considerata l'anello debole della promozione pop

La ritrovata centralità della radio nella promozione del pop
00:00 00:00

Negli ultimi anni la radio è stata spesso considerata l'anello debole della promozione pop. Intanto - si diceva - i ragazzi (meglio: i ragazzini) non la ascoltano più, a loro basta Spotify, del resto se ne fregano. Grazie (anche) a questo ragionamento, negli ultimi tre o quattro anni abbiamo ascoltato una montagna di canzoni famose, di artisti famosi, di testi famosi e di look famosi. Ma solo per pochi mesi. Autentici prodotti di consumo che avevano, e tuttora hanno, una data di scadenza come lo yogurt. Brani e cantanti che passano e vanno senza che gli ascoltatori abbiano una minima consapevolezza di chi siano e di che cosa raccontino. L'ascolto digitale, chiamiamolo liquido, è appunto un ascolto. Ma nient'altro. La promozione, ossia il «raccontarsi» al pubblico non è soltanto un modo per fare streaming o vendere copie. È un modo per creare o consolidare carriere. Per accendere o rinfocolare un rapporto tra chi canta e chi ascolta. Per fare conoscere chi altrimenti resterebbe sconosciuto. Per spiegare, infine, le storie dietro le canzoni. Insomma si tratta di un percorso che non è semplicemente commerciale (ossia visibilità uguale vendita) ma anche esistenziale. Senza il filo diretto con gli ascoltatori, non si creano popstar. Senza le storie, non si fa la storia degli artisti che passano alla storia. È stato un aspetto molto sottovalutato negli ultimi anni. Con le conseguenze che conosciamo. Brani anonimi. Cantanti volatili. Zero impegno. Zero fedeltà degli ascoltatori. Per fortuna la tendenza si sta invertendo. E la radio è lo strumento principale per riaccendere questo filo diretto che i social hanno spesso sterilizzato.

Lo ha capito Laura Pausini (sempre pioniera della sensibilità, nella foto) e lo stanno capendo tanti altri. Raccontarsi in radio magari non fa vendere più dischi ma fa molto di più: toglie i filtri ai nostri idoli e quindi ce li restituisce autentici, ossia popolari, ossia di nuovo destinati a restare.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica