Raffiche di vento: cadono i cartelloni

Nomadi a spasso. Niente di strano se non fosse per il fatto che la carovana in ballo è quella partita da via Bovisasca, dopo l’ultimo atto dello sgombero nell’area ex Montedison. Sessantamila metri quadrati gravemente compromessi da veleni industriali e messi in sicurezza da vigili e forze dell’ordine. Duecento baracche demolite, anzi smontate dagli stessi occupanti prima di partire verso nuovi rifugi. E così è iniziata la diaspora in stile Ikea, coi «mobili» portati via nei carrelli rubati al supermercato, da ricostruire al riparo da occhi indiscreti. Era durato poco il trasloco nei campi del parco Certosa e sotto il cavalcavia Palizzi: subito allontanati 130 uomini, donne e bambini. Altri perciò provano a bussare alle porte dei campi autorizzati in via Negrotto e via Triboniano, ma non c’è storia perché qui serve «il tesserino» del Comune.

Non resta che cercare la prima zona dismessa, uno stabile a pezzi, cascine diroccate, insomma un tetto - dicono - per non passare la seconda notte di fila sotto i ponti. Bovisa, Affori, Comasina: la gente da queste parti è in allerta da giorni. (...)

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