La sua riservatezza e modestia si accompagnavano a un nome dallaria «sontuosa» e blasonata. Nacque a La Spezia, Giacinto Maria Scelsi conte dAyala Valva, ma scelse Roma come residenza. Di lui non si hanno foto né autografi (si firmava con un ideogramma), ma le sue composizioni ne provano la statura musicale. La sua casa-museo, visitabile solo su prenotazione, si trova in via San Teodoro: una palazzina elegante, foderata dedera allesterno e «incastonata» tra il Foro romano, lAltare della Patria e il Circo Massimo. Lì visse con la sorella, cui egli stesso intitolò una fondazione, nel 1987, per la diffusione della musica contemporanea.
Per celebrare il centenario della nascita del compositore, uno dei più interessanti del Novecento, la Capitale ospita il Festival Scelsi, un progetto di ampiezza internazionale ideato dalla Fondazione e dal Comitato Progetto Musica con numerose istituzioni culturali e musicali.
Ma chi era Giacinto Scelsi? «Un compositore e artista geniale, che ha sperimentato la liberazione del suono dalla nota - spiega Nicola Sani, presidente della Fondazione Scelsi, direttore artistico del festival e compositore -. Per lui, cioè, la nota scritta non è più il veicolo del messaggio sonoro. È riuscito a pensare la sua musica in termini direttamente sonori».
Il festival, sottolinea ancora Sani, nasce con un triplice intento. Quello di dare unidea al pubblico dellintera opera di Scelsi che, come compositore, nasce nel 29; poi, lo scopo di riunire alcuni interpreti che gli sono stati vicini (come Frances-Marie Uitti e Marianne Schroeder); infine, per inserirne la musica nelle principali tendenze davanguardia del secolo scorso, sia per affinità che per dissonanza. Il programma (davvero vasto) comprende ad esempio partiture di Schoenberg, artisticamente ben lontano da Scelsi.
La rassegna inizia oggi, con Nuovi Spazi Musicali e «Un percorso dedicato a Giacinto Scelsi» (che si terrà tra Accademia dUngheria e Accademia Americana), avviato da Maurizio Trippitelli percussion ensemble. Grande varietà nei luoghi scelti per i concerti e gli spettacoli: si va dal Goethe Institut alla Sapienza, dallAuditorium al Palazzo Pamphili di Valmontone per fare solo alcuni nomi.
Nel programma, davvero ampio, vanno segnalati: lillustre Quartetto Arditti, che nellAula Magna della Sapienza inaugurerà ufficialmente il festival (il 25 ottobre) accostando i quartetti per archi 4 e 5 di Scelsi a musiche di James Dillon, Ivan Fedele e Harrison Birtwistle; «I canti del capricorno», eseguiti in prima assoluta nazionale il 18 novembre allAuditorium, con Michiko Hirayama, interprete deccezione della vocalità scelsiana («Scelsi era per Hirayama quel che Pound era per Eliot, cioè il miglior fabbro», osserva Sani); poi, a cura del Centro ricerche musicali «Tre per Scelsi», di Mario Bertoncini, cioè date che uniscono installazioni visive, coreografie e musica (9, 10 e 11 dicembre, Goethe Institut); le composizioni «Natura renovatur» e «Kya», dirette da Marcello Panni (24 gennaio, Auditorium); «Chukrum», composizione per orchestra darchi che sarà diretta da Luca Pfaff (5 febbraio, Auditorium).
Una sorpresa «sonora», infine, sarà organizzata in occasione dellesposizione del busto di Scelsi, nellambito della mostra dei surrealisti (dal 15 dicembre alla Galleria nazionale di Arte Moderna).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.