Teodora Poeta
da Lanciano (Chieti)
Racconti di «ordinaria violenza» sui blog. Strano, ma vero. Prima ancora che la vicenda della violenza sessuale sulla quattordicenne di Lanciano venisse alla luce, il popolo di Internet ne era già a conoscenza. Su un blog, una delle amiche della ragazza racconta, già sabato sera, tutti i particolari: dal momento in cui lamica si allontana con il branco, fino allultima telefonata, senza risposta, per sapere se sta bene e che fine abbia fatto. Frasi scritte con lingenuità di una quattordicenne e la malizia tipica di una piccola donna.
«Il fatto più grave e sconcertante di questa settimana risale a ieri - scrive la ragazza sul blog in stile dark -. La mia amica è stata molestata dai pigri (gli zingari) della mia città. La mia amica è una ragazza seria, è brava a scuola, conosce e frequenta gente seria. Però a me e ad unaltra amica ha raccontato che gli piaceva il pigro! Solo che lei non lo sapeva che lui è un pigro, anche se noi glielo abbiamo detto tantissime volte. Ieri lha chiamata. Lui stava con gli amici e le ha detto di andare a fare un giro per conoscersi meglio. Lei gli ha risposto di sì, e noi non abbiamo, quindi, avuto la possibilità di avvisarla di quello a cui sarebbe andata incontro». Secondo quanto scritto dalla ragazza, anche lei ed unaltra amica erano state invitate a quellappuntamento, «ma noi non abbiamo accettato», dice.
Sul blog (i carabinieri di Lanciano lo hanno sequestrato) vengono raccontati, minuto per minuto, la serata e il giorno seguente. Tra le amiche lallarme scatta verso le 13.30 di venerdì 21 ottobre, quando una di loro fa uno squillo sul cellulare per sapere «se è tutto a posto». Una risposta, però, arriva solo al secondo tentativo, dopo un preoccupante silenzio. Il branco, infatti, durante lo stupro, le toglie il cellulare prima di rinchiuderla in un box di ferro dellippodromo di Lanciano, in pieno centro. «Dallincubo - prosegue il racconto sul blog - è uscita alle quattro di pomeriggio. Lhanno molestata di brutto, ce lha raccontato. È stata obbligata a fare certe cose. Le hanno cacciato i jeans e le hanno fatto un dolore cane, poi lhanno continuata a stuprare». Il giorno seguente, sempre secondo il racconto riportato in Internet, le amiche sarebbero andate dai carabinieri (in realta si tratta della polizia), per denunciare laccaduto. «La cosa orrenda è che lo fanno proprio con tutte - confessa lautrice del racconto -. Martedì, allassemblea distituto, ci stavamo capitando anche io ed una mia amica. Per sbaglio siamo capitate a fumare dentro lo spogliatoio dei ragazzi e cerano questi insieme a due del quinto. Mentre uno mi prendeva da un braccio, un altro già mi aveva girato di spalle. Io e la mia amica ci siamo difese. Meno male che non siamo due rammollite».
Secondo lavvocato Marco Di Domenico, legale di uno dei minori arrestati, il racconto on line conferma la tesi dei quattro accusati, secondo i quali non cè stata alcuna costrizione e la vittima li avrebbe seguiti volontariamente.
Dal mondo dei blog, però, arriva un segnale allarmante. Un segno evidente della solitudine dei giovani che, sempre più frequentemente, si confidano davanti ad un pc, in preda ad uno sfrenato bisogno di parlare. Dai blog arriva anche la dura condanna dei giovani, soprattutto delle ragazze, nei confronti chi commette violenze sessuali. «Dovrebbero evirarli tutti», scrive Laura, una ventottenne di Modena che, in questi giorni, sta seguendo le cronache italiane, piene di episodi di questo tipo.
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