Sanremo - Non sono passate inosservate le dichiarazioni sull'uso della cocaina "come antidepressivo". Morgan è, infatti, stato escluso dal Festival di Sanremo. Il direttore di Raiuno, Mauro Mazza, d’intesa con il direttore generale, Mauro Masi, dopo aver consultato il direttore artistico del Festival Gianmarco Mazzi, ha deciso l’esclusione del cantante dalla 60esima edizione del Festival. "Ora sono traumatizzato - ha commentato Morgan - in questo momento ho bisogno di pensare e di riflettere. Chiedo a tutti di rispettarmi".
La decisione della Rai Morgan è fuori dalla 60esima edizione del
Festival di Sanremo. La decisione è stata presa dalla Rai dopo le
dichiarazioni del cantautore, poi smentite: "Faccio uso regolare
e quotidiano di cocaina", che il cantautore avrebbe usato, ma in
passato, come antidepressivo. La correzione di tiro non salva
però il giudice di X Factor: l’episodio entra a far parte dei
tanti casi di esclusioni eclatanti, anche se avvenuti per motivi
del tutto diversi, come casi di plagio o brani non inediti come
prevede, invece, il regolamento del festival.
Morgan: "Ho iniziato percorso di riabilitazione dalla droga" "Sono ancora all’inizio del mio percorso di recupero dalla tossicodipendenza ma voglio
farcela, prima di tutto per mia figlia, poi per la musica che è la parte migliore di me". "Ho avuto momenti di
debolezza, e lo ammetto, ma sono forte della convinzione che la droga fa male, e che la vita è più bella
senza droga". Con queste parole il cantante al centro delle polemiche per il suo rapporto con la cocaina si
racconta a Radio Gioventù, nel corso di una appassionata discussione con l’amico giornalista, direttore de
Il Clandestino e conduttore radiofonico di Rtl 102.5, Pierluigi Diaco, ma soprattutto con il ministro Giorgia
Meloni che lo aveva aspramente criticato nella giornata di ieri.
Alla richiesta del ministro della Gioventù di lanciare ai giovani italiani un appello forte e deciso contro la
droga, il controverso artista ha dichiarato: "Lavorare, cantare, fare viaggi, andare in discoteca, divertirsi,
fare l’amore, se si fanno senza droga, sono infinitamente più gustosi, si fanno con più gioia. E si impara il
gusto della vita. Te ne accorgi se non c’è la droga nel tuo corpo".
Il Ministro Meloni, riferendosi al ruolo pubblico e privato del cantante, ha quindi dichiarato: "A Marco dico:
facciamo il tifo per te, come per tutti coloro che si trovano nella tua situazione. A Morgan dico: oggi hai una
grande opportunità, quella di passare dall’essere un cattivo maestro all’essere un esempio positivo per
coloro che ti ammirano. Dipenderà dalla onestà dei tuoi comportamenti oltre che dalla saggezza delle tue
parole. Spero davvero che tu possa riscattarti".
Morgan: "Sospendere ogni giudizio" Morgan si è detto "profondamente addolorato, per non dire disperato, per le frasi che mi sono state attribuite". "L'intervista mi è stata sostanzialmente carpita, io penso esattamente il contrario - ha raccontato il cantante - la droga fa male, la considero pericolosa e inutile, mi riferivo all'uso che ne facevo in passato come terapia verso la depressione. E certo non mi sognerei mai di divulgare come insegnamento o consiglio per i giovani - ha proseguito Morgan - l'uso di stupefacenti. Forse mi è stata tesa una trappola e ci sono caduto ingenuamente". "Non ho mai nascosto certe mie debolezze in quanto persona autentica e sensibile, quindi tutti sanno di certi errori commessi in passato di cui ho anche parlato con delicatezza nelle mie canzoni e non certo nel modo strumentale e errato dell`articolo. Fatto sta che il mio presente è quello di una persona felice - ha concluso il cantante - che collabora con i giovani in modo costruttivo e la mia modalità è sotto gli occhi di tutti perché quotidianamente insegno e lavoro con i giovani in modo serio".
I precedenti al Festival Se si parla di Sanremo, non si può non ricordare l’anno
1967, caratterizzato dalla morte di Luigi Tenco che si uccise
dopo la sua canzone Ciao amore ciao, cantata in coppia con
Dalida. Il brano non fu apprezzato dal pubblico e fu escluso
dalla serata finale del Festival. Numerosi, inoltre, i casi di
plagio e di brani non inediti che sono avvenuti durante questi 60
anni del Festival della Canzone Italiana. Il più recente risale
al 2008 e riguarda Loredana Bertè. Il tema musicale di Musica e
parole era identico alla canzone L’ultimo segreto (autori
Alberto Radius e Oscar Avogadro) prodotto da Tullio De Piscopo e
Alberto Radium. La notizia della squalifica è stata data alla
cantante da Pippo Baudo. La Bertè ritenne di "essere stata
ingannata dagli autori del brano", ma spiegò che essere rimandata
a Milano senza poterla cantare sarebbe stata una sconfitta per la
sua vita. E così Baudo e i rappresentanti della Rai hanno deciso
di "adoperarsi per farla partecipare fuori gara al Festival".
La clamorosa esclusione della Vanoni Altra esclusione eclatante riguarda la 46esima edizione. La melodia di Bello amore cantata da Ornella Vanoni era già stata eseguita in diretta a Radiodue nel corso del programma Tornando a casa ad opera di tale Emilia Pellegrino con un testo completamente diverso e con il titolo ’Mare marè. A mettere in moto la vicenda era stata la stessa Pellegrino che aveva contattato prima la redazione del festival di Sanremo, poi la stessa casa discografica della Vanoni. La clamorosa espulsione di Ornella Vanoni si basa sull’ articolo 18 del regolamento del festival. Esso stabilisce infatti che le canzoni in gara devono essere inedite, cioè non debbono esser mai state incise, pubblicate, radiotrasmesse o radiodiffuse in tutto o in parte. La Vanoni si dichiara dispiaciuta, ma senza fare polemiche programma un viaggio ai Tropici. Nello stesso anno non viene ammesso al Festival il brano di Gerardina Trovato È successo a noi: la canzone era stata eseguita, a titolo puramente sperimentale, durante alcune feste di piazza dalla Trovato stessa.
I forfait più famosi Ma tanti i precedenti: nel 1984 Loretta Goggi dà forfait per malattia. Viene ripescato Pupo che canta la stessa canzone, Un amore grande. Nel 1990, all’ ultimo momento, Anna Oxa sostituisce Patty Pravo, che ha abbandonato senza spiegazioni. Per il brano A, suonato al ristorante, Francesco Salvi rischia la squalifica, come Grazia Di Michele che ha accennato il suo brano al Maurizio Costanzo show. Nel 1992 viene squalificata Jo Squillo con Me gusta il movimiento: l’ aveva già cantata in pubblico. Al suo posto arriva Pupo. Nel 1993 a rischio è Milva: una radio riceve la cassetta con Uomini addosso, ma non la manda in onda. Nel 1995 Gloria, che canta Le voci dentro, è eliminata: il brano è stato trasmesso da una radio. Non viene ammesso al Festival del 2005 Povia, con I bambini fanno oh, eseguita in pubblico al Festival di Recanati. Ma Bonolis decide di presentare il brano tutti i giorni come sigla dello spazio solidarietà per il Darfour. Nello stesso 2005 la casa discografica di Paola e Chiara mise online un sample della canzone prima del Festival. Nessuna squalifica, ma la canzone venne eliminata. Andò invece avanti nel 2006 Simone Cristicchi: raggiunse la serata finale e conquistò anche il premio TG Ragazzi con il brano Che Bella Gente che la coautrice pescarese Simona Cipollone, in arte Momo, aveva inciso dieci anni prima e inserita in una compilation.
Il brano proposto sul palco dell’Ariston era stato inciso nel 1996 dalla Stop Musique, una etichetta di Pescara, e cantata dalla viva voce della sua autrice: nessuno riesce però a dimostrare niente entro i termini e Cristicchi resta in gara, e vince.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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