La Rai è Cosa Nostra, chi la tocca finisce nei guai. È questo il messaggio storico che lanciano le Brigate Rai a chi vuol spezzare l’egemonia - un tempo catto-comunista e oggi sinistro-aziendalista - del Partito Rai. È impossibile modificare quel bestione al guinzaglio del potere. Da una parte c’è questo assetto inviolabile della Rai che vogliono far passare per un decreto di Madre Natura. E dall’altra, anziché opporre un progetto, un’idea diversa ma viva del servizio pubblico, con la sua missione civile e culturale, cercano di imitare maldestramente l’occupazione con un’altra, fondata sulla lealtà al Sovrano e al suo regno. E viene giudicato «imbecille» chi cerca nei limiti imposti da questa brutta situazione di rendere trasparente la partita, stabilendo regole e patti chiari.
A chi ti rivolgi se vuoi riformare la Rai, selezionare sulla base del merito e non dell'appartenenza, testare nuovi programmi, nuovi format e nuovi talenti, dar spazio alla cultura e aprirsi ad altri linguaggi? A nessuno, lo dico per esperienza personale.
Da una parte si oppone al rinnovamento l’Elefante Inamovibile, il potere sclerotico della vecchia Rai lottizzata, con una sua ferrea ideologia e un suo manuale d'applicazione; e dall’altra ti boicotta chi mira solo a tutelare in territorio avverso gli interessi immediati della Corona. Fa male dirlo a chi ha creduto nel servizio pubblico, ma non resta che chiudere bottega (e chiudere in fretta questo cucù perché con la nuova grafica si è fatto più piccolo).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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