Politica

La Rai si gode il caso Morgan Dopo la cacciata, le coccole

Giovedì sera Vespa, ieri il Tg1 delle 13.30 con un servizio di Vincenzo Mollica, domenica forse Domenica In o Quelli che il calcio e..., vedremo cosa deciderà. Se deciderà. E in mezzo chissà cos'altro. E in futuro chissà quant'altro. Tutti che vogliono pungersi con quella frase piena di spine: «Fumo crack tutti i giorni. Lo uso come antidepressivo». La dichiarazione che a Morgan è costata la cacciata da Sanremo e che, intanto, a Porta a porta ha garantito il record di ascolti della stagione: 28,71% di share, 2 milioni 415mila telespettatori. Puntata perfetta, in effetti. Morgan pallido e un po' sgualcito che dice di aver sbagliato e di aver già iniziato una terapia di disintossicazione. Per rimediare all'asimmetria di quel brutto viaggio che, di solito, è di sola andata. Amareggiato per il fatto che la vita non abbia una seconda edizione, amareggiato di non poter correggere le bozze. Quasi sollevato, tutto sommato, dal fatto di non doversi misurare con Festival, voti, numeri e tutto quello che spaventa chi non si fida del proprio coraggio, chissà poi perché. Chissà chi si crede di non essere Morgan che va a cercarsi fuori da se stesso. L’altra sera sembrava felicemente sazio dell'attenzione di tutti, piacevolmente a mollo nel suo tiepido, inatteso bagno mediatico.
Livia Turco che si commuoveva, il ministro Giorgia Meloni che faceva il tifo per il Morgan pentito, per il Morgan dal guizzo lucido e dal pensiero fluente, don Mazzi che lo sculacciava verbalmente, Claudia Mori in collegamento che stava dalla sua, incondizionatamente... Affettuosi ma severi, pacati ma fermi. Senza che qualcuno propinasse saggezze predigerite o lanciasse molotov di retorica (mica facile, visto il tema).
Poi però, l’inevitabile cortocircuito: Perché non posso andare al Festival, in onda sulla tv pubblica, ma ora sono ospite qui da lei, Vespa e mi hanno già invitato a Domenica In? Si è domandato a metà trasmissione il cantante. Già. Come mai Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi, l’autodenunciato e da mercoledì resistibile divo della musica non va bene per la Rai della Riviera ma è ottimo per la Rai di tutto il resto?
Morgan che un po’ subisce e un po’ aggredisce, che prima sta sotto e poi sta sopra, Morgan che chiede il silenzio ma vola da Vespa, Morgan l’indesiderato al Festival, desideratissimo da tutti gli altri. Morgan il «vincitore» che appartiene al suo bottino. È rimasto contrito per poco l’altra sera. Poi è diventato euforico: tutti a occuparsi del suo talento che non ha bisogno di crack, tutti ad accarezzare il Morgan che sta sotto la droga. E poi ieri, i fan di Vasco Rossi che gli offrivano aiuto, il Tg1 che gli faceva recitare parte del suo brano per il Festival La sera, Vespa che si compiaceva dei «toni umani, a volte sofferenti» dalla puntata che lo ha visto protagonista, gli abitanti di San Gregorio Armeno che gli dedicavano la prima statuetta del presepe 2010, Ivano Fossati che gli inviava la sua solidarietà: «È un artista prezioso inciampato in dichiarazioni infelici».
Il titolo della puntata di Porta a porta era «A un passo dal baratro» e, sarà che dal pavimento è difficile cadere, sarà che sul baratro si sono affrettati in tanti a lanciare reti, sarà che l’indignazione si raggruma in fretta, fatto sta che ci tocca un contrordine. E ci tocca sospettare, oggi, che forse il Festival l’ha già vinto Morgan. Il divo che la Rai si è creato in casa. Giovedì, come un adolescente rimbrottato dai genitori in mondovisione, con la kermesse ormai alle spalle, la tremenda confessione già digerita dai più, era tutta un’altra musica. Sembrava che Morgan, di calci nel sangue non ne sentisse più. In pace, almeno come sa starci lui che in pace non si lascia. Sembrava che la vita avesse voglia di castigarla vivendola, più che annebbiandola. Forse perché tutto questo casino, alla fine, gli si è rigirato contro per sorridergli. La Rai... obliqua e un po' ambigua su tutta la faccenda. Il Festival non è, allora, una di quelle occasioni mancate che stingono su tutta l'esistenza. È la rinuncia (ma lo sarà poi, o ci andrà da superospite?) indispensabile a godersi molto di più. Forse il ritorno a X Factor, forse un libro, forse un brano che spopola senza la benedizione della kermesse e tanta, tanta visibilità sulle reti di Stato. Cacciato dalla porta rientra dalla finestra.
Un paradosso per chi come lui scappa. Perché di solito, chi scappa, non ha il largo davanti a sé ma molte vie sbarrate.

Da mercoledì, per Marco Castoldi, ex leader dei Bluvertigo, ex compagno di Asia Argento, ex concorrente del Festival di Sanremo ed ex nemico di se stesso, non è più così.

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