La Rai targata centrosinistra srotola i tappeti rossi a Prodi

Fi protesta per le interviste di Caprarica e Riotta: un rito mediatico di regime

da Roma

Il governo boccheggia. I sondaggi emettono verdetti di condanna pressochè definitiva per l’esecutivo. Gli italiani scendono in piazza in massa contro la Finanziaria più pazza del mondo, per dire basta alle tasse in aumento e alla spesa pubblica impazzita. Ma mentre i fischi diventano la colonna sonora, il sottofondo delle uscite pubbliche del premier, la voce di Romano Prodi si moltiplica. E, dopo l’intervista officiata a Radio Rai da Antonio Caprarica, diventa assoluta protagonista di una sorta di «Serata d’onore» offertagli da Raiuno. Un assaggio di una comunicazione politica che - per rimediare ai danni di questo primo semestre - si annuncia scoperta e invadente, soprattutto sulle frequenze del servizio pubblico.
Il capo del governo venerdì sera mette a segno un doppio colpo. Prima con un’intervista al Tg1, concessa a Gianni Riotta, trasmessa come notizia d’apertura del notiziario. Poi con un lungo servizio a Tv7, con il direttore della corazzata giornalistica che interloquisce con lui a Palazzo Chigi e si fa accompagnare dal premier in una passeggiata tra la sala del Consiglio dei ministri e la Biblioteca Chigiana con Prodi che indossa le vesti del cicerone e del padrone di casa. Il tono complessivo dell’intervista non è certo tra i più sferzanti. Il «lancio» da studio recita così: «Dopo le contestazioni, Prodi parla della primavera di riforme economiche necessarie a garantire lo sviluppo, loda l’impegno delle forze di pace e spera in un Natale di serenità per tutti». E poi via con le domande. «Questa estate disse che governare con una maggioranza risicata è più sexy. Lo pensa ancora?» chiede Riotta. Seconda domanda. «In primavera inizierete dalla riforma delle pensioni o dalle liberalizzazioni?». Si passa poi alla politica estera - «prima di noi ci sono stati 1500 morti e finora nessuno è caduto», dice Prodi - e ai «proponimenti» e agli auguri per il 2007. La versione lunga dell’intervista va in onda due ore dopo a Tv7. E subito dopo esplode la rabbia del centrodestra. «Prodi ha iniziato la sua campagna mediatica per far digerire una Finanziaria indigesta» attacca l’azzurro Antonio Palmieri. «Peccato che non abbia nulla da dire e racconti una manovra che non c’è». Gli fa eco Giorgio Lainati. «Riotta aveva promesso il rispetto del pluralismo come sua stella polare.

Venerdì, invece, ha officiato un rito di regime, sposando in pieno i dettami dell’onorevole Merlo della Margherita che parla di “una nuova declinazione del pluralismo”: quello dove ha diritto di parola solo il governo e la sua sgangherata maggioranza».

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