nostro inviato a Spa
Flavio Briatore te lo immagini in accappatoio sullo yacht mentre conta il numero di fotomodelle invitate a prua e gli ospiti del Billionaire seduti a poppa. Più difficile, invece, immaginarlo mentre comanda il team dal muretto della pit lane. Eppure gli riesce benissimo e i risultati son lì a dimostrarlo. Nel paddock ha fama meritata di duro che più duro non si può: soprattutto con i piloti. Non a caso, il primo commento in sala stampa, quando Fisichella è andato a schiantarsi alluscita della terribile Eau Rouge, non è stato «diavolo, che botta», bensì «diavolo, chissà che cosa gli dirà Briatore».
Concetto ancor più chiaro nel momento in cui è lo stesso gran capo Renault a rivelare: «Fernando ha conquistato un fantastico risultato e ha fatto quello che doveva fare; ora il mondiale è davvero più vicino: prendere 6 punti in 3 Gp non è impresa impossibile. Ma per tutti, anche per noi al box, è stato il Gp più duro: in pit lane quante discussioni, e mettiamo queste gomme dasciutto, no montiamo quelle intermedie.... È stato anche difficile gestire Fernando, perché lui le voleva da asciutto e insisteva via radio e io a spiegargli che no, aveva un bel distacco e non cera alcun motivo per rischiare. Anche perché noi dobbiamo solo controllare la McLaren e se poi Montoya ci dà una mano...».
Pensando a Montoya e alla McLaren, ridacchia da sotto gli occhiali azzurrati: «Ragazzi, ma vi rendete conto che da tutto quel bagnato siamo usciti indenni... Fisichella no? Ma Giancarlo ha fatto una gara meravigliosa, stava rimontando in modo incredibile e io ho stima dei piloti che guidano così».
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