Mino Raiola era considerato un uomo Juve. Nelle intercettazioni di calciopoli finirono alcuni suoi colloqui con Moggi che davano conto delle tecniche concordate tra il dg juventino e l'ex pizzaiolo di Amsterdam per strappare Ibrahimovic all'Ajax. Da quando Moggi è caduto in disgrazia, e col trasferimento di Ibrahimovic all'Inter, Raiola è diventato una spina nel fianco di Massimo Moratti e dei suoi collaboratori. Ogni fine stagione si presentava in sede per bussare a quattrini: qualche volta volta veniva respinto, a volte tornava a casa con "la polpetta in bocca".
Nella passata estate c'è stato il colpo di fulmine tra Raiola e il Milan. Tutto è cominciato in epoca non sospetta, tra marzo e aprile. Molti cronisti ipotizzavano una trama per trasferire Balotelli in rossonero e invece i due interlocutori discutevano di Ibrahimovic. Poi c'è stato il negoziato e anche allora Mino Raiola si è dimostrato molto efficace oltre che molto sbrigativo. É riuscito a chiudere l'intesa col triangolo, Milan e Barcellona cioè, ed è arrivato trionfate a Milanello accolto come un trionfatore.
Quel colpo gli è servito per soppiantare Ernesto Bronzetti, nel frattempo rimasto fuori dai giri, anche se il centro dell'operazione era la Spagna. E quando è arrivato il mercato di gennaio, Raiola è riuscito un altro paio di colpi: prima con un "primavera" Ely Rodrigo, difensore centrale, classe 1993, proveniente dal Gremio, poi con un veterano del calcio continentale Mark Van Bommel, olandese, in rotta con Van Gaal e lasciato libero dal Bayern.
Le operazioni fin qui realizzate hanno tutte la stessa caratteristica: sono state concluse con una ridotta spesa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.