Ramadan e vudù i veri pericoli

Ramadan e vudù i veri pericoli

Egregio Direttore, il monito del Cardinal Bertone contro la festa di «Halloween», e l’articolo di Enrico Demme, sulla deriva «magica» nelle scuole mi trovano d’accordo: vi sono tuttavia alcune incongruenze che andrebbero chiarite: la prima è, che i toni di condanna mi sembrano eccessivi. Se si tiene conto dell’attuale contesto politico e religioso, vi sono altre «feste» che sono, a mio avviso, molto più pericolose per la Fede. Come ad esempio il «Ramadan» degli islamici; ma in occasione di questa ricorrenza, molte volte le autorità ecclesiastiche, mandano messaggi d’auguri, anziché avvertire i cattolici sui rischi che corrono la Chiesa, e la società, plaudendo e blandendo la religione di Maometto, in nome del «dialogo ecumenico». Io non difendo «Halloween», ma, noto che, si usano due metri e due misure: una conferma ai miei sospetti, sono, infatti, le locandine encomiastiche in lode a Bertone, esposte da Repubblica, notorio quotidiano che difende la «tradizione cattolica»… A me pare, che si usi il pretesto di «Halloween» per fare semplicemente propaganda anti-americana e basta, come peraltro emerge chiaramente dall’intervista a Cacciari: pertanto la contrapposizione «Halloween»-Cristianesimo, è del tutto fuori luogo in questa circostanza.
La seconda incongruenza è, che «Halloween» festa anglosassone, ha un contorno di «horror», fatto di teschi, sangue, magia bianca e nera, addirittura veicolati nei testi scolastici (come denuncia Enrico Demme): e che richiamano la religione del vudù. Il vudù, e la «religione tradizionale» di alcuni stati africani, nonché della Repubblica di Haiti, e dello stato della Lousiana, in Usa. Su questa materia, noto una confusione spaventosa. Nel febbraio del, 1993, Giovanni Paolo II recandosi in Africa, visitò lo stato del Benin (ex Dahomey), dove il vudù è molto praticato: in questa circostanza il 6 febbraio di quell’anno, l’Osservatore Romano scrisse: «Nel pomeriggio di giovedì 4 febbraio, Giovanni Paolo II ha incontrato alcuni rappresentanti del Vodù, nella sede del Codiam (Comitè pour l’Organisation et le Developpement des Investissement en Afrique et à Madagascar) di Cotonu (capitale del Benin)...l’incontro è stato aperto dalle parole di saluto e di presentazione pronunciate dall’Arcivescovo Mons. Isidore de Souza... Nel suo discorso, Giovanni Paolo II ha dichiarato: «Da ciò il nostro atteggiamento di rispetto; rispetto per i veri valori dovunque essi siano, rispetto soprattutto per l’uomo che cerca di vivere di questi valori, valori che lo aiutano ad allontanare la paura... È legittimo essere riconoscenti verso i più anziani che via hanno trasmesso il senso del sacro, la fede in Dio unico e buono ecc... Un altro articolo che relazionava questo «strano» incontro ecumenico, si può leggere su La Stampa, del 5 febbraio, firmato da Marco Tosatti, dal titolo: I Santoni del Vudù in udienza dal Papa».

Nel Benin, la religione vudù è caratterizzata dall’adorazione del «Dio Pitone», che non mi pare possa essere «l’unico Dio unico e buono», dei cristiani, anzi, il serpente ne è l’antitesi: c’è qualcuno che sappia spiegarmi dove sono finite la logica e la coerenza all’interno della Chiesa ? Il catechismo afferma giustamente, che la stregoneria è cosa cattiva; dall’altra si lodano gli stregoni.
Qualcuno mi sveli l’arcano, grazie.
Raimondo Gatto

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