Quel ramo del lago che volge a Lecco, regno di quiete tra roccia e acqua

In vetta alle montagne oppure nei borghi del lungolago la zona ha saputo rinnovarsi ma senza scordare la storia

Quel ramo del lago che volge a Lecco, regno di quiete tra roccia e acqua
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C'è un luogo in Lombardia dove la roccia incontra l'acqua in un equilibrio sorprendente, dove le montagne scendono verso il lago e si specchiano in esso come per misurarsi, ogni giorno, con la propria grandezza. Lecco e il suo territorio sono fatti così: una terra che si lascia vivere con lentezza, ma che sorprende chiunque sia disposto ad alzare lo sguardo o a deviare dal percorso più battuto.

Il paesaggio cambia continuamente. I sentieri si arrampicano tra i boschi. La montagna è una presenza costante, forte e familiare. Il Resegone, con la sua inconfondibile silhouette seghettata, veglia su Lecco come un guardiano. È una meta amata da chi ha esperienza e passo sicuro, raggiungibile solo attraverso salite impegnative, spesso lunghe, ma ripagate da panorami che lasciano senza parole. Sulle Grigne si aprono percorsi per escursionisti esperti, con itinerari particolarmente amati dagli alpinisti. Ma non tutte le cime richiedono preparazione tecnica: il Monte Barro, il San Martino o San Pietro al Monte sono ideali per passeggiate in famiglia, con punti panoramici che permettono di vedere il lago distendersi sotto i propri piedi, come una tavolozza di azzurri e verdi.

Scendendo di quota, il lago accoglie con un'energia diversa. È silenzioso al mattino presto, quando l'acqua è immobile e riflette ogni dettaglio delle montagne. Poi si anima, con chi esce in barca a vela, chi rema su una canoa, chi si avventura in sup o semplicemente nuota. Il ramo lecchese del lago di Como è più tranquillo, più intimo rispetto ad altre zone del Lario. Qui è facile trovare uno spazio tutto per sé: una piccola spiaggia, un molo, una passerella sul lungolago dove fermarsi a guardare.

Arrivando a Malgrate, proprio di fronte a Lecco, si scopre uno degli scorci più belli di tutto il territorio. Il lungolago è stato completamente rinnovato, con ampie zone pedonali, passerelle in legno, panchine dove ci si può fermare anche solo per ascoltare il rumore dell'acqua. Da qui la vista su Lecco è perfetta: la città si riflette nel lago, incorniciata dalle montagne, con il campanile di San Nicolò che svetta in mezzo alle case come una torre che indica la via. Di sera, quando le luci si accendono e la superficie del lago si fa scura e lucida, lo spettacolo è discreto e intenso, come solo certi luoghi sanno essere.

Tornando verso Lecco, si attraversa il ponte Azzone Visconti, antico e solido, e si arriva al quartiere di Pescarenico. Qui il ritmo cambia. È un piccolo borgo dove ancora si respira l'atmosfera di una volta. Le case basse dai colori tenui, le barche ormeggiate, i muri che raccontano di vite semplici e legate al lago. È facile capire perché Manzoni scelse questo angolo per ambientare una parte dei suoi Promessi Sposi. C'è qualcosa di autentico che resiste, che non si lascia coprire dal tempo. Pescarenico non è solo un luogo da vedere, ma da ascoltare: nel silenzio delle prime ore del mattino, tra i remi che scivolano sull'acqua e le campane che suonano piano.

Il centro di Lecco è raccolto, elegante, attraversato da portici e piazze dove ci si ferma volentieri. La città ha saputo rinnovarsi senza perdere il legame con la sua storia. Le vie acciottolate, i caffè con i tavolini all'aperto, il lungolago con i suoi giardini rendono la passeggiata piacevole in ogni stagione.

Proseguendo verso nord lungo la riva orientale del lago, il paesaggio si fa più intimo. L'Abbazia di Piona, all'estremità della penisola dell'Olgiasca, è un luogo che invita al silenzio. Circondata da ulivi, erbe officinali e viste mozzafiato, l'abbazia è ancora oggi abitata dai monaci cistercensi. Il chiostro romanico, semplice ed elegante, e la vista che si apre sulla parte alta del lago creano un'atmosfera di raccoglimento che colpisce anche i visitatori più distratti.

Poco distante si incontrano borghi che sembrano usciti da un altro tempo. Varenna è forse il più celebre, con le sue case colorate, i vicoli in salita e le scalinate che conducono direttamente sull'acqua. La passeggiata dell'amore, stretta tra la roccia e il lago, regala una delle esperienze più romantiche del Lario. Villa Monastero, con i suoi giardini terrazzati e la vista aperta sul lago, è una meta che unisce natura e cultura. Bellano è una scoperta più vivace, con il suo centro animato e l'Orrido, una gola scavata dall'acqua che sorprende con la sua forza e le passerelle sospese.

E poi Corenno Plinio, forse il più nascosto tra questi luoghi: un piccolo borgo medievale arrampicato sulla costa, con case in pietra, scale scavate nella roccia, una piazzetta che guarda il lago come una terrazza sul silenzio.

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