Fermo in moto a un semaforo si è visto arrivare addosso due banditi che lhanno travolto e buttato a terra. La vittima, un poliziotto fuori servizio, si è prontamente rialzata e ha abbozzato una reazione vedendosi puntare in faccia una pistola. Argomento convincente. I due sono saliti sulla moto e fuggiti ma sono stati arrestati poco dopo dalle volanti arrivate in soccorso del collega. Non prima di aver opposto una fiera resistenza, costata una settimana di prognosi ai due agenti intervenuti.
I due balordi sono entrati in azione ieri mattina in viale Argonne dove si sono presentati in jeans, giubbotti, uno bianco laltro scuro, caschi, guanti. Insomma in «divisa» da motociclista, anche se a piedi. La moto forse dovevano rapinarla in vista di un successivo colpo e volevavo evitare di essere fermati perché «non in regola».
Così si sono messi in attesa al semaforo fino a quando hanno individuato la preda giusta, un giovane in sella a un potente motocicletta. Che si è visto arrivare addosso i due balordi che lhanno buttato a terra e preso a calci e pugni. La vittima, come detto era un poliziotto di 29 anni, che è riuscito a rimettersi in piedi e affrontare gli aggressori. Uno di questi però ha estratto una pistola costringendo così lagente a indietreggiare e consentire ai due di prendere la moto. Subito dopo ha chiamato il 113, per altro già avvertito da un passante che aveva anche ripreso tutta la scena.
Sul posto sono arrivati alcuni equipaggi uno dei quali ha individuato un giovane che corrispondeva alla descrizione: aveva infatti in mano il casco e la parrucca utilizzata per camuffarsi. Appena ha visto gli agenti ha tentato la fuga ma è stato raggiunto e bloccato dopo una violenta colluttazione. E ancora ammanettato a terra ha trovato la forza di gridare al complice «La polizia, scappa, scappa», consiglio che laltro non ha potuto seguire perché è stato ben presto individuato e arrestato. Nei loro zainetti è stato poi trovata la pistola, una innocua riproduzione ma impossibile da distinguere da un vera arma, mentre a casa nascondevano coltelli, taglierini e passamontagna. Il «nécessaire» del perfetto rapinatore.
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