Rapina in villa a Bologna, stuprata la colf

La giovane marocchina ha raccontato alla polizia di essere stata violentata da tre banditi con accento slavo

da Bologna

Un violento tentativo di rapina in villa sarebbe stato messo a segno, ieri mattina, a Bologna. La giovane cameriera racconta che tre uomini, travestiti e con mani coperte da guanti, armati di coltello, avrebbero tentato di compiere una rapina in una casa in via delle Lastre, nella zona collinare. I tre non sarebbero riusciti a prendere nulla, ma prima di lasciare la casa, uno avrebbe abusato della ragazza, straniera, l’unica presente in casa in quel momento. I banditi sarebbero poi fuggiti.
Il fatto sarebbe avvenuto attorno alle 9.30-10, ma l’allarme è scattato molto più tardi, alle 13.30, quando il padrone di casa è rientrato. I tre, stando quanto ha raccontato la donna, erano probabilmente stranieri, dell’Est europeo. Sarebbero entrati in casa da una portafinestra al pianterreno, forse lasciata aperta, e poi avrebbero cercato con insistenza la cassaforte. Non avrebbero legato la donna ma l’avrebbero strattonata con violenza per farsi dire dove era la cassaforte. Quando i banditi si sono allontanati, la cameriera ha chiamato al telefono il padrone di casa, che poi a sua volta ha avvertito la polizia. Sul posto è intervenuto il personale della squadra mobile ed è stato avvisato il Pm di turno della Procura, Lorenzo Gestri.
Bologna torna così al centro dell’attenzione. Un altro caso di nera, un’altra rapina in villa e un altro stupro. L’Emilia ricca, rossa e dotta sta diventando una zona di criminalità a rischio.
La ragazza ha raccontato tutto alla polizia. A determinare il lungo lasso temporale passato tra l’irruzione e la segnalazione alla polizia dell’accaduto è stato anche il fatto che la giovane donna, marocchina di 25 anni, non voleva denunciare la violenza subita anche per vergogna. Non voleva neppure chiamare la polizia, forse temendo conseguenze perché non è perfettamente in regola con le norme di soggiorno. Sono stati gli stessi proprietari a convincerla a denunciare l’accaduto.
La ragazza comunque presenta evidenti ecchimosi, in particolare sarebbe stata colpita ad un occhio. La versione fornita dalla ragazza viene ritenuta attendibile dagli inquirenti, che hanno trovato riscontri al suo racconto. Il pm Gestri lavora ora alla ricostruzione, anche sentendo la vittima, della dinamica dell’accaduto. Dalla casa è stato confermato, stando alla prima ricognizione fatta dai proprietari, non è stato preso nulla.

L’irruzione è stata relativamente silenziosa. Una donna residente nella villa (una trifamiliare) ha spiegato di non aver sentito nulla e nemmeno un gruppo di operai che lavora ad uno degli altri appartamenti si è reso conto dell’accaduto.

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