Il rapinatore sceglie la pescheria

Il rapinatore sceglie la pescheria

Se non una «prima assoluta», la rapina andata in scena venerdì sera è certo una rarità. Sarebbe tutto normale, scontato: tecnica, arma, bottino. Ma a stupire decisamente è il teatro del colpo, la vittima scelta dal malvivente. Il tradizionale «Mani in alto, questa è una rapina» è infatti riecheggiato venerdì sera poco prima dell’orario di chiusura, non in una banca o in gioielleria, ma in una pescheria di Sestri Ponente.
Sorpresi anche gli agenti del 113 che hanno ricevuto la telefonata disperata del commerciante. Poco dopo le 19.30 il pescivendolo di piazza dei Micone a Sestri Ponente, ha chiamato la polizia per chiedere aiuto. Un uomo, con il volto coperto e armato di pistola, era appena uscito dal suo negozio. Ancora agitata per l’accaduto, la vittima ha raccontato quei momenti di angoscia. Il rapinatore è rimasto infatti molto calmo ma è stato quantomai deciso a chiedere la consegna del denaro presente in cassa. Sotto il tiro della pistola e decisamente intenzionato a non rischiare la vita, il commerciante ha aperto il cassetto e consegnato senza opporre resistenza tutto l’incasso della giornata. Ottocento euro, spicciolo più moneta meno, che aveva raccolto tra fondo cassa e ricavo della vendita.

Il bandito, soddisfatto dal bottino, si è poi allontanato senza lasciare traccia.
Ora tocca ai poliziotti del commissariato Sestri cercare di risalire alla sua identità. Compito non facile, anche perché l’archivio contenente precedenti del genere sembra essere desolatamente vuoto.

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