Non c'è tregua per l'ippica di casa nostra, alle prese con la più grave crisi economica e strutturale della sua storia. E come se non bastasse c'è da registrare un altro caso di cronaca nera: lunedì notte, nella stazione di monta di Marco Folli a Mordano, vicino ad Imola, è stato rapito Daguet Rapide, fuoriclasse del trotto protagonista di una carriera giovanile addirittura superiore a quella del divino Varenne e diventato, dopo il ritiro dalle piste, un affermato stallone del valore di un paio di milioni di euro e dal tasso di monta di 10mila euro al colpo. Considerando che ogni anno Daguet Rapide copre circa 140 fattrici, è facile immaginare il giro d'affari milionario dello stallone appartenente al bretone Jean Pierre Dubois, figura di primissimo piano nel panorama ippico mondiale.
Marco Folli non sa darsi pace per l'accaduto: «Stamane alle 6 - ci dice - ho fatto il solito giro e ho trovato i nostri tre cani a terra privi di conoscenza, chiaramente drogati. Poi ho subito notato che la porta del box degli stalloni era aperta e che il primo a sinistra, quello di Daguet Rapide, era vuoto. Sicuramente hanno agito dei professionisti su commissione e a colpo sicuro: gli altri stalloni vicini di box, Turbo Sund e Abano As, non sono stati toccati e i rapitori non hanno lasciato un filo di paglia fuori posto. Secondo me i malviventi, a mio avviso non meno di 4 o 5, devono aver legato dei sacchi di iuta ai piedi del cavallo per non lasciare tracce e non far rumore».
Un rapimento che presenta sconcertanti analogie con quelli di due altri stalloni del trotto di primissimo livello: Lemon Dra ed Equinox Bi.
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