Rapporti con la «cricca» Il presidente del Tar indagato: «Sono stato un ingenuo»

Le sigarette fumate in continuazione. I quadri astratti realizzati al computer e appesi alle pareti dell’ufficio di via Corridoni. Le citazioni colte. Le dichiarazioni d’amore per Milano, «la mia Roma è bellissima e mignotta, Milano invece è una signora elegante». É un magistrato non consueto Piermaria Piacentini, il presidente del Tar della Lombardia, finito nel registro degli indagati per una costola dell’inchiesta sugli appalti della Protezione civile.
«Sono stato un ingenuo»: così Piacentini ha commentato la notizia del procedimento penale a suo carico, aperto dalla Procura di Firenze e da questa trasmessa per competenza ai colleghi milanesi. Il procedimento è scaturito dall’indagine che ruota intorno alla «cricca» guidata da Angelo Balducci, presidente del Consiglio dei lavori pubblici nonchè grande ricettore e collettore di mazzette. Ad Angelo Balducci il presidente Piacentini è accusato di avere assegnato una consulenza sulla gara d’appalto della strada Broni-Pavia, la cui assegnazione era oggetto di ricorso al Tar lombardo. In una intercettazione, Piacentini si fa suggerire le modalità di assegnazione della consulenza da un altro membro della «cricca», l’avvocato Guido Cerruti.
A carico di Piacentini, la Procura di Firenze ipotizza i reati di corruzione e abuso. La notizia arriva a poco più di un mese dalla cerimonia con cui Piacentini ha inaugurato l’anno giudiziario del Tar lombardo. Nonostante che le voci su un suo coinvolgimento nelle inchieste fiorentine fossero ormai tambureggianti, ad ascoltare ed applaudire Piacentini erano venuti i vertici della magistratura ordinaria e delle forze dell’ordine.

In un incontro con la stampa al termine della cerimonia, il presidente del Tar aveva descritto con dovizia di particolari il suo rapporto con Milano: «Forse i milanesi non se ne rendono conto, ma sono amministrati molto bene».

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