Unoccasione preziosa per fare il punto su una cinematografia della quale diffidiamo in prima battuta perché ritenuta distante dai nostri schemi di vita e tradizioni ma che poi, immancabilmente, ritroviamo, ad ogni singola uscita, nelle classifiche settimanali del grande schermo. «Nipponica-Forme nel cinema giapponese contemporaneo», in programma dal 13 al 18 al Cinema Gnomo, curata da Alberto Pezzotta e Filippo Mazzarella nasce proprio da questa esigenza di riflessione su una filmografia che, dopo la crisi qualitativa degli ultimi decenni, è ritornata in auge grazie al lavoro dello straordinario Kitano Takeshi e, anche se in misura minore, alle produzioni horror di Nakata Hideo (quello del Ring originale, per intenderci) o allanimazione di Hayao (su tutti La città incantata, Orso dOro a Berlino), tanto per citare alcuni autori rappresentativi di questa «Nouvelle Vague» nipponica. Nonostante i premi raccolti, però, vige sempre una sorta di sottile diffidenza da parte dei distributori; ben vengano, perciò, queste giornate a tema se servono ad abbattere stereotipi e preconcetti. Si parte, il 13, con il cinema di Takashi Miike, il regista delleccesso non solo per la notevole produzione di titoli ma, soprattutto, per la rappresentazione di una violenza che non conosce filtri; di suo vedremo «Rainy Dog e Big Bang Love» e «Juvenile A». Il 14, invece, spazio alla produzione di Kiyoshi Kurosawa, affermatosi con il thriller metafisico «Cure» che potremo ammirare insieme ai successivi «Pulse» e «License To Live» (che evidenzia la sua vena esistenzialista). Giovedì si parla di anime e di Satoshi Kon, giustamente presentato come il «regista di anime giapponesi più permeato dalla cultura occidentale». Da questo punto di vista sono emblematici «Millennium Actress e Perfect Blue» (thriller psicologico animato) che saranno accompagnati da una presentazione a cura di Andrea Fontana. Venerdì è imperdibile lomaggio a Takeshi Kitano, ovvero come rappresentare la violenza ma inserendola nel codice dellonore che tutto filtra e giustifica.
Si chiude, nel week-end, con una panoramica di autori che si rifanno al grande Ozu rinverdendone leredità come il Nobuhiro Sowa di «H Story» o la poetica famigliare di Hirokazu Kore-eda autore di «Still Walking». E domenica, gran finale con lanteprima di «Lupin III: Walther P.38».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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