La rata del mutuo così è più leggera

Le famiglie italiane, sebbene ancora alle prese con la più importante recessione dal dopoguerra, continuano a guardare alla casa come a un punto di arrivo e al mutuo come allo strumento per poter realizzare il loro sogno.
Ma non tutti i mutui sono uguali anche perché la concorrenza comincia a dare i frutti ed è possibile individuare opportunità che consentano di risparmiare a parità di prestito erogato. Non a caso, se lo spread, cioè l'extra rendimento rispetto al tasso Euribor o all'Irs (Interest rate swap) che si paga alla banca per vedersi concesso il finanziamento, in media viaggia intorno al di sopra del 3%, esistono molte offerte al 2,25% e al 2,50%. «Per prima cosa - precisa Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline.it - è bene approfondire a cosa si riferisce lo spread che viene offerto perche i mutui differiscono per importo, durata, se sono a tasso fisso o a tasso variabile e anche in funzione del reddito del richiedente. Inoltre è necessario sapere se esistono costi accessori come quelli di istruttoria, di perizia, di incasso delle rate, e amministrative e che non sia obbligatoria la sottoscrizione di prodotti bancari o assicurativi o richieste garanzie accessorie».
Un insieme di balzelli che possono far lievitare il tasso effettivo da pagare, il cosiddetto Taeg (tasso annuo effettivo globale). Per essere concreti, attualmente un mutuo da 100 mila euro per 20 anni a tasso fisso prevede un Taeg medio tra il 6,25% e il 6,50%, con una rata mensile tra i 730 e i 750 euro: i tassi più convenienti sul mercato si attestano invece al 5,05% con una rata di 660 euro mensili. A 30 anni, invece, il Taeg medio di mercato è tra il 6,20% e il 6,50% (cioè tra 610 e 630 euro al mese) contro un Taeg minimo del 5,25% (550 euro mensili). Nel caso invece di un mutuo a tasso variabile il Taeg medio di mercato per un mutuo da 100mila euro a 20 anni è al 3,30% (570 euro mensili) rispetto a un Taeg minimo del 2,95% (550 euro): per un mutuo di stesso importo ma a 30 anni, il Taeg medio si attesta al 3,50% (450 euro ogni mese) a fronte di 420 euro del mutuo con il Taeg inferiore (3,05%) del mercato. Sulla carta, investire in un mutuo a tasso variabile, farebbe risparmiare circa 110 euro al mese per il finanziamento a 20 anni e 130 euro mensili per quello a 30 anni. Il consiglio, secondo gli esperti è che se si riesce a calibrare la rata del mutuo mensile in modo che non superi un terzo del reddito disponibile è consigliabile puntare sul tasso fisso che mette al sicuro da qualsiasi scenario futuro e, oltretutto, tende ad avere un impatto minore negli anni per effetto dell'inflazione. Al contrario, se l'importo chiesto in finanziamento è residuale rispetto al proprio reddito (cioè tra il 15% e il 20%) e di durata inferiore ai 20 anni (meglio se sia massimo 10 anni), allora potrebbe convenire il mutuo a tasso variabile.

Infatti i risparmi iniziali dovrebbero essere sufficienti a coprire eventuali aumenti delle rate in caso di futuri rialzi dei tassi Euribor , mentre la bassa percentuale della rata iniziale rispetto al reddito consente di non risentire eccessivamente del possibile aumento della rata.

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