Standard & Poors ha segnalato al mercato la precaria situazione finanziaria dellAcea. Il «rating corporate» di lungo termine è stato abbassato da A+ ad A. La notizia conferma le osservazioni che i piccoli azionisti hanno messo in luce, per esempio nellassemblea del 26 aprile scorso. Lazienda romana soffre da almeno due anni per le gravi inefficienze che sono sotto gli occhi di tutti: quartieri al buio, mancati incassi per le «bollette pazze», e una congenita presenza di forti indebitamenti. In parte attutiti dallemissione di un bond di 300 milioni di euro e da operazioni straordinarie sui crediti (bollette non incassate) per centinaia di milioni che sono state cedute a compagnie specializzate ed attraverso laffidamento a società di recupero crediti di altrettanti crediti milionari. Insomma, per la prima volta nella storia della società dellacqua e dellenergia, i manager sono ricorsi a forme improprie di aggiustamento delle poste contabili in sofferenza. È un fatto che al 30 maggio lesposizione finanziaria sia ritornata a 1.138,1 milioni di euro dai 936 milioni dichiarati al 31 dicembre 2005.
Lagenzia internazionale di valutazione, al termine di una attenta revisione, ha deciso il ribasso per «la perdurante debolezza finanziaria dellAcea». E nel merito ha aggiunto la seguente penosa sentenza: «Un miglioramento fino a livelli compatibili con un rating A+ appare improbabile nei prossimi due anni». «Il perdurante indebolimento del profilo della società - spiega ancora S&P - è dovuto principalmente a causa delle operazioni diluitive da un punto di vista finanziario come le acquisizioni a debito».
Chissà se lagenzia ha calcolato lultima «chicca» da 140 milioni di euro di debito che Acea si è accollata con loperazione Enertad del 15 maggio scorso. Tuttavia il CdA in assemblea ha portato laumento del dividendo volto a favorire lazionista di maggioranza Comune di Roma e il piano per lacquisto di azioni sul mercato destinate a premiare codesto management. Naturalmente i piccoli azionisti si sono opposti, ma in presenza di una maggioranza bulgara in assemblea, ben poco sè potuto fare, oltreché contestare le modalità di gestione che vengono applicate nella più importante azienda dei servizi della capitale.
Nel frattempo, dopo i megacomunicati dei mesi scorsi, lAntitrust ha aperto unistruttoria sulle intese intercorse tra Acea e Suez nel settore idrico. LAutorità garante della concorrenza e del mercato, nei giorni scorsi, ha avviato unistruttoria nei confronti delle società Publiacqua, Acea e Suez Environnement «per comportamenti che potrebbero configurare una o più intese restrittive della concorrenza». Lo ha comunicato lAutorità con un proprio comunicato.
Chissà se in futuro si darà maggiore ascolto ai piccoli azionisti organizzati...
(*)Presidente Assemblea piccoli
azionisti Acea
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