Ratzinger attaccato pure in Baviera Scritte oscene sulla sua casa natale

Anche la Baviera attacca il suo Papa. Qualcuno, l’altra notte, ha imbrattato la casa natale di Ratzinger: scritte e immagini oscene, insulti a sfondo sessuale che fanno riferimento allo scandalo degli abusi sui minori. L’indignazione dei tedeschi nei confronti della Chiesa cattolica per la vicenda dei preti pedofili, già emersa nelle ultime settimane, ora conosce un’escalation e sfocia nel vandalismo. E anche l’invettiva esaspera i toni: la rivista satirica Titanic ha infatti pubblicato una copertina ferocemente ingiuriosa nei confronti della chiesa. La «vignetta» rappresenta un vescovo che pratica sesso orale a Gesù crocifisso: un’immagine talmente offensiva che il Giornale sceglie di non ripubblicarla.
In Germania, quindi, la tensione per lo scandalo pedofilia è ancora molto alta e questi episodi sembrano confermare le statistiche dei sondaggi, che parlano di un vero crollo della fiducia dei cittadini, fedeli e non, sia nella Chiesa, sia nel Papa.
L’ultimo obiettivo colpito, quindi, è stata proprio la casa natale di Benedetto XVI, in Baviera. L’altra notte è stata presa d’assalto con bombolette spray di colore blu e imbrattata con scritte oscene a sfondo sessuale «così offensive da non poter essere riportate». La villetta si trova nella cittadina di Marktl am Inn, a Sud della Germania. Verso le 6.45 di ieri mattina, un passante ha notato le scritte e ha avvertito le autorità, che hanno subito cancellato quelle frasi oscene. Il portavoce della polizia dell’Alta Baviera non ha però voluto riferire il contenuto delle scritte, commentando: «Ciò che è stato scritto è così offensivo da non poter essere citato». Tuttavia, ha spiegato che il riferimento è allo scandalo degli abusi sessuali su minori che sta scuotendo la Chiesa cattolica. Si tratta del secondo atto di vandalismo contro il Pontefice in pochi giorni. La settimana scorsa, infatti, a Malta degli sconosciuti hanno dipinto un paio di baffi come quelli di Adolf Hitler sul volto del Papa stampato su tre grandi manifesti che annunciavano la sua visita sull’isola.
In Germania la Chiesa cattolica cerca ora di recuperare terreno sul fronte dell’immagine, ma il cammino sembra essere ancora lungo. Come dimostra anche la copertina ingiuriosa della rivista Titanic, che ha suscitato moltissime polemiche e proteste, ma non è comunque stata ritirata. Per tentare di arginare l’indignazione da parte dei credenti, alla fine del mese scorso, su iniziativa dell’arcivescovo di Colonia, il cardinale Joachim Meisner, ai fedeli sono stati distribuiti opuscoli in cui la chiesa affronta il tema degli abusi apertamente, sottolineando la propria «volontà di cambiare».
Ma l’altro giorno l’inquisitore speciale nominato dall’Arcivescovato di Monaco e Frisinga ha illustrato la portata degli abusi sessuali e dei maltrattamenti commessi nel convento di Ettal proprio in Baviera: un rapporto di 180 pagine, in cui si parla di violenze durate per decenni nei confronti di giovani allievi costretti anche a mangiare lucertole e lumache vive e sottoposti sistematicamente a dure punizioni corporali. E intanto la fiducia dei tedeschi nella chiesa ha subito un tracollo.

Secondo un sondaggio dell’istituto Forsa pubblicato il mese scorso, solo il 24% dei cittadini si fida di Benedetto XVI rispetto al 38% di fine gennaio, mentre la percentuale dei tedeschi che si fidano della Chiesa cattolica è passata dal 29% al 17%.

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