Ratzinger: no a politiche che confondono i sessi

Il Papa si schiera contro le linee culturali e le iniziative politiche che attentano al valore della differenza sessuale tra uomo e donna: "Il disegno di Dio ha creato una differenza originaria e complementare"

Ratzinger: no a politiche 
che confondono i sessi

Città del Vaticano - Benedetto XVI si schiera contro le linee culturali e le iniziative politiche che attentano al valore della differenza sessuale tra uomo e donna. "Di fronte a correnti culturali e politiche - ha detto oggi ricevendo in udienza i partecipanti al convegno internazionale Donna e uomo, l’humanum nella sua interezza - che cercano di eliminare, o almeno di offuscare e confondere, le differenze sessuali iscritte nella natura umana considerandole una costruzione culturale, è necessario richiamare il disegno di Dio che ha creato l’essere umano maschio e femmina, con un’unità e allo stesso tempo una differenza originaria e complementare".

Uguaglianza in dignità Ricordando i contenuti della lettera apostolica Mulieris dignitatem, pubblicata vent’anni fa da Giovanni Paolo II, papa Ratzinger ha parlato della "uguaglianza in dignità" e della "unità" dell’uomo e della donna, della "radicata e profonda diversità tra il maschile e il femminile" e della "loro vocazione alla reciprocità e alla complementarità, alla collaborazione e alla comunione". "Questa unità-duale dell’uomo e della donna - ha proseguito il Santo Padre - si basa sul fondamento della dignità di ogni persona, creata a immagine e somiglianza di Dio, il quale maschio e femmina li creò, evitando tanto una uniformità indistinta e una uguaglianza appiattita e impoverente quanto una differenza abissale e conflittuale".

Unità duale Secondo Benedetto XVI, "questa unità duale porta con sè, iscritta nei corpi e nelle anime, la relazione con l’altro, l’amore per l’altro, la comunione interpersonale".

"Quando, pertanto - ha concluso - l’uomo o la donna pretendono di essere autonomi e totalmente auto-sufficienti, rischiano di restare rinchiusi in un’auto-realizzazione che considera come conquista di libertà il superamento di ogni vincolo naturale, sociale o religioso, ma che di fatto li riduce a una solitudine opprimente. Per favorire e sostenere la reale promozione della donna e dell’uomo non si può non tener conto di questa realtà".

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