Razzi contro gli italiani in Afghanistan: 2 feriti

I feriti sono due fucilieri dell’aria dell’Aeronautica militare, impegnati in un pattugliamento vicino a Herat, erano a bordo di un veicolo Lince colpito da un ordigno

Razzi contro gli italiani 
in Afghanistan: 2 feriti

Roma - Una imboscata a colpi di Rpg e di kalashnikov, che poteva avere conseguenze anche molto più gravi: così sono rimasti feriti oggi pomeriggio ad Herat due militari italiani, impegnati in una pattuglia anti-mortaio. Le loro condizioni sono serie, in particolare quelle di uno dei due, che non è comunque in pericolo di vita.

L'attacco - E' avvenuto alle 19:45 locali, a Shiwashan, una località a cinque chilometri a nord-est di Herat, nell'Afghanistan occidentale. Una pattuglia di 'Fucilieri dell'arià, era impegnata in un'operazione anti-mortai, quando é stata improvvisamente attaccata. Contro i due Vtlm Lince degli italiani si è riversata una pioggia di fuoco: non l'esplosione di un ordigno, come si era appreso in un primo momento, ma un'imboscata mirata, accuratamente pianificata, con lanciarazzi Rpg e armi automatiche. Gli italiani hanno risposto al fuoco e gli aggressori si sono dileguati. L'area è stata quindi messa in sicurezza e sono stati chiamati i soccorsi. Sul posto sono giunti in pochi minuti un elicottero Superpuma spagnolo, scortato da un Mangusta italiano. I feriti sono stati evacuati nell'ospedale militare da campo di Herat.

I feriti - Si tratta del tenente Gabriele Rame, 29 anni, di Monte Sarchio (Benevento) e del primo aviere Francesco Manco, 27, di Zollino (Lecce). Il secondo è quello che ha riportato lesioni più serie, con fratture alla gamba destra e, soprattutto, al braccio destro: la funzionalità dell'arto è a rischio. L'altro ha riportato ferite meno gravi, pure lui ad un braccio e a una gamba. Entrambi fanno parte della "Forward support base", una base di supporto avanzata con base nell'aeroporto di Herat, a comando spagnolo, e in Italia sono in servizio presso il 16/o Stormo dell'Aeronautica 'Fucilieri dell'Aria' di Martina Franca (Taranto), un nuovo reparto dell'Aeronautica specializzato nella vigilanza delle basi e di altri obiettivi 'sensibili'.

Le indagini - Gli 007 italiani si sono messi subito al lavoro per capire chi ci sia dietro all'attacco e se questo, in particolare, fosse diretto in modo specifico contro i soldati italiani: una 'risposta' all'annunciato rinforzo italiano nell'ovest, dove nei prossimi mesi saranno schierati altri 500 soldati, in concomitanza con l'alleggerimento del contingente a Kabul. "E' un'ipotesi - dice una fonte - ma crediamo più probabile che gli aggressori intendessero colpire la prima pattuglia della Nato che gli fosse capitata a tiro". La zona, come ha affermato lo stesso ministro La Russa, "é normalmente abbastanza tranquilla e questo dimostra che non c'é una zona tranquilla quando si è in missione di pace".

Le reazioni - Messaggi di solidarietà e vicinanza ai due feriti sono arrivati dalle massime cariche dello Stato, da Fini a Schifani, ai parlamentari di entrambi gli schieramenti, al ministro La Russa, il quale assicura che "la strategia dell'Italia non cambia. Daremo il nostro contributo per tutto il tempo necessario". Il generale Daniele Tei, capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, la Forza armata di Manco e Rame, è "grato e vicino ai due ragazzi feriti ed alle loro famiglie" e si augura "di poterli abbracciare al più presto".

Il generale Mauro Del Vecchio, ex comandante della missione Isaf ed ora parlamentare del Pd, stigmatizza i previsti tagli al bilancio della Difesa, che colpiranno "in un momento in cui le Forze armate sono impegnate in complesse e difficili operazioni di pace che hanno comportato anche vittime e sofferenze, come i fatti odierni in Afghanistan stanno purtroppo a testimoniare".

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