Rcs, lunedì riunione di patto e cda

da Milano

Eurizon e Banca Fideuram sospendono il percorso di fusione. La decisione è stata presa ieri dai consigli di amministrazione delle due società del gruppo Sanpaolo ma la ragione è sostanzialmente tecnica. Eurizon, che a seguito dell’Opa conclusasi il 25 ottobre è salita fino al 92,5% di Fideuram, lancerà infatti un’offerta residuale con l’obiettivo di ritirare la controllata dal listino di Piazza Affari.
A quel punto, se come è probabile il gruppo avrà raggiunto il 98% di Fideuram, procederà al cosiddetto squeeze out così da «espropriare» i titoli restanti. «L’Opa ha raggiunto l’obiettivo del delisting di Banca Fideuram, che sarà disposto da Borsa Italiana il giorno successivo all’ultimo giorno di pagamento del corrispettivo dell’offerta residuale», spiega Eurizon.
Esiste però, almeno in teoria, uno scenario alternativo, visto che se anche dopo l’offerta residuale la presa si fermasse sotto al 98% l’unica possibilità per ritirare Fideuram dal listino sarebbe riproporre la fusione. Tanto che, come indicato nel documento d’offerta, Eurizon si riserva anche a esito dell’offerta residuale, «di concludere, ulteriormente sospendere o abbandonare il processo di fusione per incorporazione» di Fideuram.

Il matrimonio tra Intesa Sanpaolo ha fatto slittare al 2007 la quotazione del polo finanziario guidato da Mario Greco inizialmente previsto entro dicembre. Secondo gli accordi Eurizon dovrebbe però diventare la testa di ponte nel risparmio gestito dell’aggregato, assorbendo una parte delle masse di Caam (l’ex Nextra) o stringendo un’alleanza europea con Crédit Agricole.

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