Economia

Rcs: Rotelli al 3,95% e diventerà il terzo azionista

da Milano

Il nome di Giuseppe Rotelli è destinato a pesare in maniera sempre più importante nel gruppo Rcs, editore del Corriere della Sera. Ieri ha annunciato di aver aumentato, attraverso la sua holding Pandette finanziaria, la quota nel capitale di via Solferino al 3,949%, rispetto a poco più del 2% detenuto in precedenza; con le azioni già «prenotate», la quota sale ora al 10,019% (dall’8% precedente).
Tali opzioni potranno essere esercitate entro il febbraio 2009; la controparte è l’ex Banca popolare italiana, e la partecipazione è il frutto della mancata scalata al Corriere da parte dell’immobiliarista Stefano Ricucci, rimasta poi nel portafoglio della banca. Il primo accordo con l’ex Bpi risale al novembre 2006; a quell’epoca Rotelli già possedeva una quota dell’1,6% del Corriere che però, essendo inferiore al 2%, era rimasta «invisibile». Con il 10% che, in prospettiva, costituirà la quota «piena», Rotelli diventerà il terzo socio di Rcs, dopo Mediobanca (14,2%) e Fiat (10,2%). L’intento immaginabile è quello di un aumento della sua influenza nel gruppo; ma per ora egli non ha chiesto nulla, né la partecipazione al patto di sindacato né poltrone in consiglio (che, peraltro, non gli sono nemmeno state offerte). Per ora vale quello che Rotelli ha dichiarato 12 mesi fa, quando il suo ruolo ha cominciato a profilarsi nelle giuste dimensioni: un investimento industriale, strategico, motivato dalla passione per l’editoria e per il Corriere in particolare (Gaspare Barbiellini Amidei, molti anni fa, pubblicò alcuni suoi articoli); va anche ricordato che Rotelli fu uno degli investitori che affiancarono Indro Montanelli nella sfortunata avventura della Voce. Un anno fa cominciarono a rincorrersi gli interrogativi: ma chi c’è dietro a Rotelli? In dodici mesi non c’è stata riposta né il suo nome è stato scalfito da gossip più o meno interessati. È un imprenditore solido, attivo nel mondo della sanità, a capo del più grande gruppo italiano di ospedali e di cliniche e tra i primi in Europa. Classe 1945, laureato in legge a Pavia, avvocato e docente universitario (il nome «Pandette finanziaria» non è casuale), Giuseppe Rotelli prima ha fatto esperienza legale nella Sanità come dirigente della Regione Lombardia, poi ha preso in mano l’attività del padre Luigi, medico e proprietario di due cliniche; a partire dal 1980 intorno a queste ha creato, per crescita interna e tramite acquisizioni, il gruppo Ospedaliero San Donato, di cui è presidente e amministratore: 15 ospedali in Lombardia al servizio della sanità pubblica più due cliniche di fama come la Madonnina e la Città di Milano, 3.677 posti letto, oltre 7.600 addetti, ricavi per 665 milioni nel 2006. Quanto alla partecipazione in Rcs, la quota detenuta direttamente da Pandette Finanziaria è passata dal 2,004% dello scorso 21 maggio al 3,949%; un altro 5,5% è regolato da opzioni put in scadenza a febbraio 2009 sottoscritte da Pandette con la ex Bpi; il restante 0,5% circa, infine, è frutto della distribuzione di azioni gratuite decisa da Rcs.

Il 10% di Rcs oggi vale circa 240 milioni di euro.

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