Re Magno torna sul trono Lei & Lui una coppia d’oro

Lei & Lui. Ma allora la coppia funziona. Soprattutto in acqua. Filippo Magnini è tornato a vincere un titolo, una gara che vale un podio. Anzi la sua gara: i 100 stile libero. Campane a festa e niente fiori d’arancio, sembra diventato il leit motiv dei fidanzati d’Italia. Giovedì Federica Pellegrini nella staffetta, ieri Filippo un tempo Re Magno, oggi di nuovo re. Troppo facile giocare con le allusioni e le strizzate d’occhio o il darsi di gomito. Pensare al signor Pellegrini, guardando ai risultati. Almeno fino ad oggi. Invece Filippo è davvero rinato da quando la coppia si è fatta coppia (ufficialmente) e non è da tutti: il povero Luca Marin è finito nella sua fossa delle Marianne e anche ieri ha riscoperto solo un gorgo nero(eliminato). Qui, invece, come dice Claudio Rossetto, allenatore della coppia, Federica ha stimolato Filippo, lui ha ripreso la via della piscina con più entusiasmo e determinazione: e son risultati. L’Italia ha aumentato il bottino europeo, adesso gli ori sono quattro e gli argenti altrettanti grazie al secondo posto di Greg Paltrinieri negli 800 stile libero, ma l’oro di Magno ha un valore aggiunto. Ritrovato il bel tempo antico? Forse no, ma lo squillo è festoso, poi fuori dall’acqua c’è stata rabbia mista a soddisfazione, dalle acque è salito un Hulk tempestoso, quel battersi il petto e mostrare i muscoli ad amici e nemici. Quella dedica così piena di odi et amo: «Ho pensato tutto il giorno a cosa dire se avessi vinto. E allora dico che questo oro è per chi mi è stato sempre vicino, per chi mi ha sostenuto in questi anni quando ho vinto e quando ho sbagliato tutto. E per chi mi ha massacrato». Deve aver sofferto molto, per togliersi questo dente che faceva così male.
È finita l’era dei costumoni ed è tornato Magnini: non è un caso. Lo ha detto al suo amico Santucci: «Adesso ti faccio vedere come ho vinto i mondiali». Ci ha aggiunto la cura dei dettagli ed eccolo: ha nuotato in 48”77, mettendo in fila il francese Alain Bernard (48”95), quello che sembrava un fenomeno col costumone, eppoi il romeno Trandafir e il francese Leveaux. Re Magno era settimo alla virata dei 50 metri (23”77), ma nei secondi 50 m. ha messo il turbo: chiudendo in 25" netti. Ricorderà questa piscina di Debrecen, perchè lo farà tornare indietro negli anni e nei sospiri, riassaporare una gioia lontana. «Sette anni», ha fatto di conto Magnini: i due ori Mondiali datano 2005 e 2007( ma ex aequo). Invece l’ultimo oro continentale individuale risale al 2006, poi bronzo nel 2008, quarto nel 2010. «Ero stufo di non riuscire a vivere quelle emozioni che hanno reso la mia vita bella». E oggi che gli anni sono 30 forse Magnini apprezzerà di più. Negli ultimi anni stava diventando il primo degli esclusi dalle gare che contano. Spiccioli di secondi e di bracciata. Soffrire e mordere la fatica diventa la miglior cura, soprattutto se esiste la qualità. Alla lunga paga. Ora sono sogni olimpici, ma sarà dura fare pure il tempo. L’Europa è ancora piccola.
Intanto l’azzurro sfavillante del medagliere si è arricchito dell’argento di Gregorio Paltrinieri. Il 17enne di Carpi ha conquistato l’argento negli 800 stile libero dietro all’ungherese Gergo Kis, che ha sprintato negli ultimi 200 metri. Paltrinieri ha accelerato nelle prime vasche e nel finale ha ceduto. Poco male: gli 800 non sono gara olimpica, l’oro nei 1500 sl ha valenza per i Giochi. Torna a casa con un oro e un argento, niente male. Vita da predestinato. Guardate la grande storia di Edo Mangiarotti: a 17 anni cominciò la raccolta.
E oggi tocca a Federica. Ieri ha passeggiato in semifinale dei 200 sl, tenendo dietro Alice Mizzau (primato personale) che propone l’idea di una doppietta azzurra nella finale di oggi.

E occhio a Scozzoli e Pesce qualificati alla finale dei 50 rana, ad Arianna Barbieri siluro anche nei 50 dorso: a 3 centesimi dal record italiano. D’accordo, gli europei saranno poca cosa. Ma intanto meglio portare a casa medaglie. L’Italia del nuoto è così giovane che può guardare lontano.

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