Gian Piero Scevola
Doveva essere la partita della svolta, dellorgoglio ritrovato: per il Real Madrid è stata invece la malinconica conclusione di un ciclo iniziato sei anni fa con larrivo di Florentino Perez. Andatosene 15 giorni fa Perez, gli ex galacticos si sono dissolti al vento delle polemiche e la mesta conclusione è arrivata allHighbury Park dove lArsenal, rassicurata dalla vittoria ottenuta nellandata, non si è dannata più di tanto per passare il turno accontentandosi di un pareggio in bianco.
Doveva essere anche la partita di Ronaldo, che da Madrid vuole andarsene, che è in lite con lo spogliatoio intero, ma che è apparso la brutta copia del Fenomeno dei bei tempi. E pensare che, trascorsi nemmeno tre minuti, il brasiliano ha avuto lopportunità per cambiare la storia del match: un cross di Zidane, la difesa dei gunners immobile convinta del fuorigioco e il colpo di testa di Ronaldo che, seppur angolato, non sorprende Lehmann ma che comunque poteva essere sfruttato meglio. Ma cosa pretendere di più da un Ronaldo grasso, lento, senza scatto, potenza zero. Un giocatore in evidente declino fisico e appare davvero incomprensibile la gran voglia di Massimo Moratti di riportarlo allInter. Anche perché, dallaltra parte della barricata, cè un certo Thierry Henry, il 28enne francese che con una magia aveva deciso il match al Bernabeu e che anche ieri sera, pur non segnando, ha dato spettacolo. I sui tocchi, gli assist, un paio di tiri pericolosi hanno permesso allArsenal di tenere sempre sotto pressione la difesa delle merengues, di avere il predominio territoriale del gioco e creare occasioni favorevoli che però Reyes, Ljungberg, Fabregas e Senderos non sono riusciti a concretizzare. Clamorosa poi la traversa di Reyes al 43 su servizio preciso di Henry.
Con Ronaldo in crisi, ci ha provato Raul che al 16 della ripresa, su lancio di Beckham (un altro in fase calante, costretto a fare il mediano, anchegli lombra del bel giocatore del Manchester) ha colpito il palo, ripreso il pallone e tirato in porta a botta sicura. Sembrava un gol già fatto ma, da terra, Lehmann ha trovato uno scatto felino per smanacciare, non sa nemmeno lui come, in angolo.
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